IL CORONAVIRUS E IL "QUI ED ORA"
Se ci fate caso la novità che oggi ci spaventa, rappresentata dal coronavirus, evoca qualche tratto della genuina impostazione del nostro amato Gruppo su Fabebook e ci porta a riflettere (vedi anche: facebook).
Infatti, ricordo che da quando è stato creato questo Gruppo abbiamo spesso scritto e sostenuto che la vita va apprezzata e vissuta nel "qui ed ora", senza troppi programmi e senza quella smania di dover o poter controllare ogni cosa.
Ho la sensazione che il coronavirus, certamente temibile e preoccupante, ci riporti con i piedi per terra, ricordandoci che siamo esposti ai mille pericoli della vita e che molte cose sono fuori dal nostro (illusorio) controllo.
Con questo voglio dire che il coronavirus, per quanto minaccioso, per certi aspetti è come se fosse un'opportunità per rinforzare la nostra centratura interna e il nostro grado di consapevolezza (vedi anche: pensiero).
In pratica (così come accade in tante altre circostanze problematiche) ci sta segnalando che, in fondo in fondo, non siamo niente: ... siamo solo fragili universi, sicuramente unici ed irripetibili (vedi anche: universi unici ed irripetibili), ma pur sempre immersi nell'incertezza dell'esistenza.
Francesco Pandolfi
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vedi anche: coach counselor
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