Avvocato on line e avvocato tradizionale
Nel 2017 in Italia sono relativamente pochi gli avvocati che hanno scelto la rete come risorsa ed ambiente lavorativo.
Eppure affiancando l’attività on line alla tradizionale attività fatta di codici, carta penna e appuntamenti fisici con la clientela, si riesce ad offrire un vantaggioso servizio all’utente sotto molti aspetti (con tutti i risvolti sul piano dello sviluppo commerciale del proprio studio).
L’avvocato on line è molto spesso una garanzia per il Cliente
Per un avvocato, così come per altri professionisti, essere attivo on line non è cosa semplice: ma la fatica che fa l’avvocato per guadagnare visibilità in rete è la più forte garanzia per il Cliente in termini di affidabilità.
Vediamo perché
La presenza di uno studio on web (si intende ovviamente una presenza “attiva” e non la gestione di un semplice “sito vetrina”) richiede grande lavoro dietro le quinte, con tutta una seria di accorgimenti ed attività che a prima vista non balzano subito agli occhi.
Occorre un metodo di studio sistematico, inflessibile, una cadenza costante nella pubblicazione di contenuti, c’è bisogno di approfondimenti e di ricerche minuziose tra sentenze e dottrina.
Ma proprio questa laboriosa e faticosa attività che precede, ad esempio, la pubblicazione di guide, post, articoli rappresenta la prima vera garanzia per il lettore on line che, almeno potenzialmente, si appresta a diventare “cliente”.
La preparazione
Parliamo, in pratica, della garanzia data dalla “preparazione tecnica” dell’avvocato.
Si perché facendo attività on line, il professionista è obbligato, nel vero senso della parola, a studiare e a migliorare giorno dopo giorno la propria preparazione su uno o più settori del diritto.
Infatti, la pubblicazione di contenuti on line non sfugge all’attento esame di una moltitudine di lettori, di solito preparati sullo specifico argomento; questo equivale a dire che se l’avvocato pubblica ripetutamente contenuti non pertinenti, insufficienti, inadatti o, peggio, sbagliati nella sostanza, si espone all’immediato rischio di essere punito dalla platea, che senza appello boccerà la sua reputazione in rete.
Qual è l’avvocato giusto?
Indubbiamente avere già un rapporto consolidato con un avvocato di fiducia è un vantaggio, sotto vari aspetti (non solo quello economico).
Ma cosa accade se questo rapporto non esiste e, anzi, va costruito di sana pianta?
Ebbene, per impostare correttamente un rapporto di consulenza legale ci si può documentare in rete che, come sempre, è ricchissima di informazioni di prima mano.
Come fare?
Attingendo dati sui più comuni motori, oppure digitando la parola chiave presente nella ricerca che si sta effettuando. Un altro sistema è quello di cercare informazioni sui più noti portali nazionali e network giuridici.
Poi chiedere informazioni, ascoltare il passaparola, sentire più opinioni, consultarsi con più persone.
Affidarsi
Come fare per non sbagliare nell’affidarsi?
L’esperienza e la storia professionale dell’avvocato dicono tanto, quindi sarà utile andare a selezionare quel difensore che può vantare un’ampia casistica in una o più specifiche materie.
Parlare molto e subito con l’avvocato: meglio è quando l’avvocato risponde personalmente al telefono e non fa rispondere da una segretaria.
Conosci e parla con l’avv. Francesco Pandolfi
3286090590
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