Falso profilo Facebook
Mettere sotto pressione qualcuno sui social, con insistenti messaggi, chiamate e magari sfruttando un profilo falso, può comportare conseguenze serie dal punto di vista giudiziario.
Vediamo in che cosa consiste l’utilizzo di un profilo di questo tipo e come la persona perseguitata può reagire, difendersi ed avere tutela.
Indice
Falso profilo Facebook: lo stalking
Falso profilo Facebook: il web
Falso profilo Facebook: lo stalking
Per chi utilizza i social in modo normale, una situazione come quella descritta può sembrare assurda e impossibile.
Tuttavia, i casi di stalking mediante i social sono frequenti: a testimoniarlo sono le sentenze che si susseguono senza sosta nei vari tribunali italiani.
Il nostro studio ha visto svariate pronunce di questo tipo.
La questione è particolarmente delicata, dal momento che internet e i social non fanno altro che amplificare le possibilità espressive che una persona potrebbe avere nella vita reale.
Il meccanismo della propagazione del messaggio dunque aumenta le probabilità che un utilizzo distorto del mezzo possa arrecare molestie e disturbi vari, pregiudicando l’equilibrio psicofisico della vittima quando viene messo in atto un comportamento oppressivo, quale è lo stalking.
Falso profilo Facebook: il web
A pensarci un attimo, mettere sotto pressione una persona non è poi così complicato nel mondo del web: la casistica giudiziaria ci mostra dati eloquenti e, allo stesso tempo, allarmanti.
L’esempio può essere quello dell’uomo che vuole stringere il cerchio attorno alla donna dei suoi pensieri e dei suoi desideri.
Ebbene, costui potrebbe creare un profilo falso a suo nome, fingere di essere in qualche modo legato alla donna e tempestarla di messaggi, senza tregua.
Potrebbe sfruttare il mezzo per collegarsi agli amici della vittima, in modo da rendere il proprio piano maggiormente credibile.
In una situazione come questa, chiunque resterebbe stressato e preoccupato, in uno stato d’ansia neppure tanto latente.
Falso profilo Facebook: la protezione della vittima
La prima cosa che la vittima della persecuzione on line può e deve fare è denunciare: del fatto può essere informata la Polizia Postale.
Dopo la denuncia partono le indagini e, molto probabilmente, ne scaturisce una causa penale.
Chi si sente vittima di stalking quasi sempre ha subito vari atti molesti e minacciosi, telefonate costanti e intimidazioni.
Inoltre, ha subito così tanto che il suo stato di salute è peggiorato, oltre al fatto che le sue abitudini di vita sembrano alterate e compromesse.
Falso profilo Facebook: il risarcimento della vittima
Riassumendo: davanti il giudice penale l’accusa ha il compito di dimostrare che tutti gli elementi dello stalking sono presenti nella fattispecie.
La persona responsabile, per parte sua, può cercare un’attenuante attraverso l’integrale risarcimento della vittima.
Per questo specifico adempimento si può predisporre una scrittura privata contenente la rinuncia a costituirsi parte civile, in quanto il danno è stato completamente risarcito.
Cosa questa che, a sua volta, può ripercuotersi in sede di giudizio penale e concorrere a mitigare la condanna per il responsabile.
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