La legge presume che sia pericoloso non rispettare le distanze tra vicini quando si parla di barbecue, forni e altro
Cosa dice la norma in casi del genere
Distanze per fabbriche e depositi nocivi o pericolosi: chi presso il confine, anche se su questo si trova un muro divisorio, vuole fabbricare forni, camini, magazzini di sale, stalle e simili, o vuole collocare materie umide o esplodenti o in altro modo nocive, ovvero impiantare macchinari per i quali può sorgere pericolo di danni, deve osservare le distanze stabilite dai regolamenti e, in mancanza, quelle necessarie a preservare i fondi vicini da ogni danno alla solidità, salubrità e sicurezza.
Interpretiamo la norma (art. 890 codice civile)
E’ una disposizione abbastanza articolata che, però, può essere riassunta in questo modo: si presume che sia pericoloso eseguire le installazioni descritte, a prescindere dal fatto che si sia verificato un danno effettivo.
Se manca una disposizione regolamentare si ha sempre una presunzione relativa di pericolosità, superabile se la parte interessata al mantenimento del manufatto dimostra che con qualche accorgimento può evitarsi il temuto pericolo, o il danno al fondo vicino.
Il caso
E’ stato trattato dalla Corte di Cassazione e deciso con sentenza n. 15246 del 20 giugno 2017.
Si parla di un barbecue realizzato in muratura con un comignolo e posizionato a meno di due metri dalle finestre del soprastante appartamento; in corso di causa la c.t.u. appura che il barbecue va posizionato ad almeno 6 metri dalla proprietà della parte danneggiata. Viene quindi stabilita la rimozione del manufatto.
Ciò che è interessante segnalare è il fatto che ai Giudici non importa che il forno in questione di fatto sia dannoso, ma che potenzialmente possa emettere esalazioni nocive.
In pratica
Il rispetto delle distanze tra vicini è fondamentale e, troppo spesso, viene trascurato o anche tollerato da chi subisce immissioni o turbative dalle azioni del confinante.
La norma, come abbiamo visto, pone specifici rimedi per risolvere queste particolari situazioni.
Affidarsi ad un legale in questi casi può essere decisivo, in quanto il consulente proverà in prima battuta a risolvere bonariamente la questione e solo in un secondo momento procederà con una causa al fine di portare la lite all’attenzione di un Magistrato.
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