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Domenica, 30 Settembre 2018 17:32

Armi: porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere

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Armi: porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere

In questo post vediamo cosa dice la Cassazione a proposito del porto di oggetti atti ad offendere, con particolare attenzione al coltello a serramanico.

Su questioni di questo tipo bisogna fare attenzione, per lo meno questo è quanto si ricava dalle indicazioni della Corte, in quanto si possono infatti verificare casi di

assenza di giustificazione nel porto e, dunque, conseguenze sul piano giuridico.

 

Indice

Porto ingiustificato e controllo di polizia

Porto ingiustificato e strategia prima della causa penale

Porto ingiustificato e strategia durante la causa penale

Porto ingiustificato ed esiti della causa penale

Porto ingiustificato e Cassazione penale

 

Porto ingiustificato e controllo di polizia

Pensiamo ad una circostanza di questo tipo: un controllo di polizia sull'autovettura del nostro ipotetico protagonista (un carpentiere) porta a scoprire nel portaoggetti dello sportello anteriore sinistro due coltelli a serramanico di cm 11 di lunghezza, dei quali l’interessato non dà o non sa dare una giustificazione.

Avviata la pratica del caso, si arriva alla sentenza del Tribunale, con la condanna per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere.

Perché il giudice condanna l’imputato?

Ebbene il Tribunale, pur prendendo atto che l'imputato lavora nel settore della carpenteria, ritiene che le circostanze concrete non gli indicano un collegamento, una connessione strumentale tra quella detenzione e l'attività lavorativa svolta.

Da queste considerazioni ricava che non c’è il giustificato motivo per quel porto in luogo pubblico; tutto ciò che può effettivamente concedere è la lieve entità del fatto.

 

Porto ingiustificato e strategia prima della causa penale

Trovarsi in una situazione come quella descritta prima, diciamoci la verità, non fa piacere a nessuno.

Ora, proprio perché si tratta di una faccenda spigolosa sarà bene non aggravare, nei casi ancora gestibili, le conseguenze pregiudizievoli che da questa potrebbero nascere.

Quali sono questi possibili problemi?

Come prevenirli?

La prima cosa da fare, nel preciso momento in cui la polizia sta effettuando il controllo, è rendere la giusta dichiarazione.

Evitare di sbagliare: questo bisogna tenere a mente e questo bisogna fare all’atto pratico.

Per non sbagliare è importante ciò che si dichiara nell’immediatezza ai verbalizzanti, non ciò che si dichiara dopo, magari a distanza di tempo.

In pratica: i verbalizzanti devono essere in grado di verificare subito la corrispondenza tra quanto si dichiara e l’uso dei coltelli; quindi la giustificazione che la persona sottoposta a controllo offre deve poter essere subito verificata e plausibile.

 

Porto ingiustificato e strategia durante la causa penale

La persona in questione cercherà di seguire una linea difensiva che lo aiuti a venir fuori dalla causa nel miglior modo possibile.

Anche qui alcuni accorgimenti possono essere utili.

Per spiegarlo, facciamo un esempio.

Viene indicato un testimone.

Questo testimone (pensiamo al datore di lavoro del nostro protagonista), magari invece di parlare e descrivere i due coltelli oggetto di rilievo si mette a parlare di altri coltelli, indicando una diversa misura, dimensione o una diversa tipologia.

Una dichiarazione testimoniale così resa diventa problematica per la difesa dell’imputato, in quanto il giudice è perfettamente in grado di comparare i coltelli descritti con i diversi coltelli rinvenuti nel veicolo.

Altro accorgimento può essere quello della conferma sulla collocazione di questi oggetti: un conto infatti è che degli stessi si dica e si dimostri che sono stati rinvenuti nella cassetta porta attrezzi, cosa che legherebbe con l’attività lavorativa svolta dall’imputato, un conto è che i coltelli vengano rinvenuti nel cassetto porta oggetti del veicolo.

Due circostanze assai diverse.

 

Porto ingiustificato ed esiti della causa penale

Per riassumere un po’ il tutto, in definitiva possiamo dire che commettere gli errori di strategia segnalati può portare ad una sentenza che motiva l'assenza di una giustificazione al porto degli oggetti atti ad offendere.

Ecco perché, trovandosi in una situazione come quella descritta, è opportuno prestare la dovuta attenzione alle parole che si usano per le primissime dichiarazioni ai verbalizzanti, mentre in seguito sarà utile adottare la migliore strategia per ridurre al minimo, o eliminare, le conseguenze pregiudizievoli del processo.

 

Porto ingiustificato e Cassazione penale

Vicende come quella qui riportata in estrema sintesi sono, in realtà, spesso affrontate e trattate nelle aule di giustizia, specie dalla Corte di Cassazione.

Proprio su questo filone, abbiamo a disposizione la recente sentenza n. 40724 del 13.09.2018, Sezione 1 penale.

 

Altre informazioni su questo argomento?

Contatta l’Avv. Francesco Pandolfi

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Letto 12942 volte Ultima modifica il Domenica, 30 Settembre 2018 17:49
Francesco Pandolfi e Alessandro Mariani

Francesco Pandolfi

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Francesco Pandolfi AVVOCATO

Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.

Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.

E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".

La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".

Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.

I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.

Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.

 

 

Alessandro Mariani Avvocato

data di nascita: 08/04/1972

 

Principali mansioni e responsabilità: 
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.

 

 

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