Come ottenere l’accoglimento dell’Istanza per il riesame e la revoca del divieto di detenzione armi, munizioni e materie esplodenti.
In materia di detenzione e porto di armi, l'Autorità di pubblica sicurezza gode di ampia discrezionalità nel valutare la sussistenza dei requisiti di affidabilità del soggetto nell'uso e nella custodia delle armi, a tutela della pubblica incolumità.
Questa è la regola di fondo.
La conosciamo bene.
Sappiamo altrettanto bene però che la discrezionalità non equivale a strapotere nei confronti del cittadino.
In pratica, vogliamo dire che se la persona interessata presenta un’istanza per il riesame e la revoca del divieto, questa richiesta deve essere realmente valutata dal Prefetto, o rivalutata.
L’Autorità non può trascurarla e limitarsi a dire, se la vuole respingere, che ha valutato gli elementi a sua disposizione risalenti ad una precedente istanza rigettata.
Deve, al contrario, istruire di nuovo la pratica e giungere ad una decisione ragionata e razionale, che tenga conto della condotta di vita complessiva dell’interessato, senza sbagliare o peccare di superficialità.
Insomma: non può decidere arbitrariamente [1].
Quindi, per fare un esempio tra i tanti possibili: ai fini del divieto definitivo di detenzione di armi, munizioni e materie esplodenti, una volta sopravvenuta l'estinzione del reato, la coerenza dell'ordinamento impone all'Amministrazione di procedere ad una prognosi concreta che tenga conto del tempo trascorso e della condotta tenuta successivamente al fatto di reato, con l'onere di motivare specificamente i fatti che essa ritenga espressivi del non avvenuto completamento dell'emenda.
Se non lo fa, è evidente che il Ministero si espone ad un ricorso e lo perde pure.
Allora, in conclusione: il consiglio pratico per ottenere l’accoglimento dell’istanza di riesame e revoca del divieto è di mostrare al giudice la sua illegittimità, quando è adottato in mancanza di istruttoria e di motivazione.
[1] Tar Liguria Sezione prima, sentenza n. 610/21 pubblicata il 29.06.2021.
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revoca del divieto detenzione armi: consigli
Scritto da Francesco Pandolfi e Alessandro MarianiFrancesco Pandolfi e Alessandro Mariani
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Francesco Pandolfi AVVOCATO
Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.
Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.
E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".
La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".
Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.
I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.
Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.
Alessandro Mariani Avvocato
data di nascita: 08/04/1972
Principali mansioni e responsabilità:
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.
www.miaconsulenza.it
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