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Giovedì, 05 Agosto 2021 20:14

Assistente della Polizia di Stato positivo ai cannabinoidi

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Le regole generali stabilite dal Consiglio di Stato per il procedimento disciplinare attivato dall’amministrazione nei confronti del suo appartenente, a fronte dell’accertato uso costante di sostanze stupefacenti.

 

 

 

Indice

Il quadro normativo: sospensione dal servizio

Il quadro normativo: destituzione

Quando presentare il ricorso

 

 

 

Il quadro normativo: sospensione dal servizio

In materia di sanzioni disciplinari per il personale dell'Amministrazione di pubblica sicurezza e regolamentazione dei relativi procedimenti, viene stabilito che può essere inflitta la sospensione dal servizio in caso di uso non terapeutico di sostanze stupefacenti o psicotrope risultante da referto medico legale.

 

 

 

Il quadro normativo; destituzione

Inoltre, è prevista la più grave sanzione della destituzione che trova applicazione per reiterazione delle infrazioni per le quali è prevista la sospensione dal servizio o per persistente riprovevole condotta dopo che siano stati adottati altri provvedimenti disciplinari.

 

La sanzione da ultimo indicata è contemplata anche:

 

- per atti che rivelino mancanza del senso dell’onore o del senso morale;

 

- per atti che siano in grave contrasto con i doveri assunti con il giuramento;

 

- per grave abuso di autorità o di fiducia.

 

L’organo competente ad infliggere la sanzione deve:

 

1) tener conto di tutte le circostanze attenuanti, dei precedenti disciplinari e di servizio del trasgressore, del carattere, dell'età, della qualifica e dell'anzianità di servizio;

 

2) sanzionare con maggior rigore le mancanze commesse in servizio o che abbiano prodotto più gravi conseguenze per il servizio, quelle commesse in presenza o in concorso con inferiori o indicanti scarso senso morale e quelle recidive o abituali [1].

 

 

 

Quando presentare il ricorso

Le sentenze del Consiglio di Stato ci dicono che la valutazione in ordine alla gravità dei fatti addebitati in relazione all'applicazione di una sanzione disciplinare, costituisce espressione di discrezionalità amministrativa, non sindacabile in via generale dal giudice della legittimità.

 

Tali decisioni sono invece criticabili davanti il giudice nei casi di:

 

a) eccesso di potere, nelle sue varie forme sintomatiche, quali

 

b) la manifesta illogicità,

 

c) la manifesta irragionevolezza,

 

d) l'evidente sproporzionalità e

 

e) il travisamento.

 

In particolare, le norme relative al procedimento disciplinare comprendono diverse ipotesi e, pertanto, spetta all'Amministrazione, in sede di formazione del provvedimento sanzionatorio stabilire il rapporto tra l'infrazione e il fatto, il quale assume rilevanza disciplinare in base ad un apprezzamento di larga discrezionalità.

 

In verità, da una parte dobbiamo per forza tenere conto del fatto che l’assunzione di sostanza stupefacente da parte di un appartenente ad un Corpo di polizia (ad ordinamento sia civile sia militare) dello Stato, come tale preposto, tra l’altro, proprio alla repressione della diffusione e dello spaccio delle sostanze della specie, costituisce in sé, a prescindere da ogni altra considerazione, una condotta frontalmente confliggente con i doveri del ruolo ed oggettivamente incompatibile con la prosecuzione nel servizio.

 

Dall’altra, però, le decisioni dell’amministrazione in questa materia sono molto delicate, in quanto possono incidere sul lavoro del dipendente; per questo motivo rimane in ogni caso uno spazio per presentare eventualmente un ricorso, nei casi in cui il provvedimento adottato sembri decisamente illogico, irragionevole, eccessivo, o cha abbia travisato i fatti.

 

 

 

[1] Consiglio di Stato Sez. Seconda, sentenza n. 4950 del 30.06.2021.

 

 

 

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Letto 1233 volte Ultima modifica il Venerdì, 06 Agosto 2021 08:11
Francesco Pandolfi e Alessandro Mariani

Francesco Pandolfi

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Francesco Pandolfi AVVOCATO

Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.

Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.

E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".

La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".

Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.

I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.

Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.

 

 

Alessandro Mariani Avvocato

data di nascita: 08/04/1972

 

Principali mansioni e responsabilità: 
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.

 

 

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