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Giovedì, 10 Agosto 2017 17:05

Stalking su dipendente e danno risarcibile: chi paga?

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Il caso

Viene condannato per stalking il gestore di una biblioteca comunale in quanto molesta una dipendente: in pratica questa persona compie tutta una serie di azioni lesive mettendo in atto una sorta di persecuzione professionale che poi si concretizza in atteggiamenti oppressivi a sfondo sessuale.

 

Che cos’è lo stalking.

Quando si parla di stalking si evocano tante nozioni; tra le tante “una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo, lo stalker, che affliggono un'altra persona, perseguitandola e generandole stati di paure, arrivando persino a compromettere lo svolgimento della normale vita quotidiana”.

 

Il pensiero dei Giudici, in sintesi.

Con l’introduzione di questo reato il Legislatore ha risolto un problema, aggiungendo nell’Ordinamento una tutela per tutte quelle condotte che, anche se non violente, creano nella vittima un apprezzabile turbamento.

Nel caso esaminato in sede contenziosa gli atti si sono manifestati in più occasioni, provocando nella vittima un disagio crescente ed insopportabile, alla fine degenerato nella prostrazione psicologica tipizzata dall’art. 612 bis codice penale.

Nella sentenza troviamo poi un passaggio assai interessante.

La Pubblica Amministrazione deve essere riconosciuta civilmente responsabile per il comportamento dei suoi dipendenti in base al criterio dell’occasionalità necessaria (a meno che le azioni illecite non siano del tutto imprevedibili e fuori dai compiti istituzionali).

In sostanza: pur essendo i Giudici consapevoli del diverso orientamento che esclude il nesso quando il dipendente agisce per scopi personali, nel caso trattato l’esercizio delle funzioni pubbliche ha di fatto agevolato il danno nei confronti della persona offesa (anche se una parte delle azioni si sono verificate in pausa pranzo o fuori dell’orario di lavoro effettivo).

  

In pratica.

Bisogna rivedere la decisione sulla responsabilità del Comune.

 

Altre informazioni su questo argomento?

Contatta la Redazione oppure l’avv. Francesco Pandolfi

3286090590

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Letto 2946 volte Ultima modifica il Domenica, 05 Novembre 2017 19:04
Francesco Pandolfi e Alessandro Mariani

Francesco Pandolfi

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Francesco Pandolfi AVVOCATO

Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.

Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.

E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".

La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".

Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.

I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.

Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.

 

 

Alessandro Mariani Avvocato

data di nascita: 08/04/1972

 

Principali mansioni e responsabilità: 
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.

 

 

www.miaconsulenza.it

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