L’AVVOCATO RISPONDE
MOBBING, SI PUO’AGIRE?
LA DOMANDA
Buongiorno avvocato, sono un C. della Pol., vorrei intraprendere un’azione di mobbing nei confronti del mio dirigente, direttore dell'istituto cui lavoro per azioni vessatorie e persecutorie nei miei confronti che subisco da anni. Vorrei qualche informazione e sapere come funziona il procedimento, in attesa di sue notizie le porgo distinti saluti.
LA RISPOSTA
Il mobbing ( vedi anche https://www.miaconsulenza.it/diritto-del-lavoro/4-diritto-del-lavoro/87-come-dimostrare-mobbing ) si può ravvisare in una situazione lavorativa di conflittualità sistematica, persistente ed in costante progresso, in cui una o più persone vengono fatte oggetto di azioni ad alto contenuto persecutorio da parte di uno o più aggressori in posizione superiore, inferiore o di parità, con lo scopo di causare alla vittima danni di vario tipo e gravità.
Le condotte che realizzano il mobbing ( vedi anche https://www.miaconsulenza.it/diritto-del-lavoro/4-diritto-del-lavoro/122-danni-da-mobbing-quando-ci-sono-e-come-si-provano ) hanno un contenuto atipico e possono anche essere, se valutate singolarmente, prive di connotati di illiceità e formalmente legittime; esse assumono un valore molesto ed una capacità lesiva in quanto parte di una "strategia di attacco" e persecutorie nei confronti del lavoratore.
Gli elementi che permettono di rintracciare il mobbing sono costituiti dalla frequenza delle condotte vessatorie, dalla reiterazione e dalla durata nel tempo, dall'andamento progressivo e crescente del conflitto.
Il rimedio a una situazione di questo tipo è una causa ( vedi https://www.studiocataldi.it/articoli/31155-straining-o-mobbing-risarcito-in-ogni-caso.asp ).
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