L'AVVOCATO RISPONDE
LA DOMANDA
Gentile avvocato, questa mattina ho ritirato presso i CC di xxx il decreto prefettizio contenente la revoca del provvedimento di divieto di detenzione armi e munizioni, a seguito di Istanza presentata con il Suo aiuto.
Le chiedo ora come, secondo Lei, procedere per le situazioni seguenti:
1- insieme al provvedimento di divieto di detenzione armi e munizioni mi era stato revocato anche il porto d'armi per difesa personale. Ad una mia precedente istanza di nuovo rilascio, presentata nel xxxx 2xxx (allegata) la Prefettura aveva risposto negativamente adducendo l'esistenza del divieto di detenzione armi e munizioni.
Chiedo: essendo ora stato revocato il divieto di detenzione, come mi suggerisce di presentare una nuova domanda di rilascio porto d'armi, eventualmente integrando la precedente sopracitata istanza del 2xxx ?
2- Nel 2xxx i CC di xxxx mi avevano notificato la sentenza di assoluzione relativa alla imputazione di munizioni in numero eccessivo e non denunciate. In tale occasione i CC mi comunicavano di dover eseguire l'ordine di restituzione delle munizioni a suo tempo sequestratemi, ma di non poterlo effettuare stante la permanenza del divieto della Prefettura.
Come mi devo ora comportare, essendo decaduto il divieto, per riavere il tutto?
La ringrazio molto per l'attenzione che vorrà dedicarmi e per i suggerimenti che mi potrà dare.
RISPOSTA
Rispondendo al primo quesito, suggerisco la presentazione un’istanza di riesame (in autotutela) “dell’ultima istanza”, allegando il decreto di revoca.
Ovviamente è sempre possibile ripresentare ex novo la domanda.
Tuttavia ritengo preferibile la strada del riesame anche “per pulire definitivamente la posizione amministrativa”, approfittando del fatto che è venuto meno un presupposto del precedente divieto e, al contempo, per togliere dal suo fascicolo ogni elemento pregiudizievole a carico, così (tra l’altro) da prevenire eventuali futuri richiami / segnalazioni dell’Autorità.
Quindi la soluzione è: annullamento dell’atto di cui sono venuti a mancare i presupposti che lo hanno originato.
Sulla seconda domanda: è stato revocato il divieto detenzione e, quindi, lei può ottenere un titolo per la detenzione delle armi; però permane, in parallelo, sempre l’altro decreto che deve essere annullato.
Quindi, a questo punto, lei potrebbe chiedere alla Questura un apposito nulla osta per la detenzione, oppure (questa soluzione è quella suggerita): finché non si definisce la questione del porto di fucile lei potrebbe appoggiare temporaneamente le munizioni presso un’altra persona che ha il porto d’armi, o depositarle presso un’armeria; nel frattempo che si istruisce la pratica per il rilascio del porto di pistola in quanto, a questo punto, non si rilevano ulteriori problemi per negarla.
Lo studio tratta tutti i giorni casi di diritto amministrativo delle armi; la materia è articolata e richiede una specializzazione legale.
Se hai bisogno di un parere chiedi pure.
Utilizza la mail di studio per inviare le domande e i documenti che vuoi far esaminare, oppure usa direttamente questo sito.
Altre informazioni su questo argomento?
Contatta l'Avv. Francesco Pandolfi
3286090590
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.