L’Avvocato risponde
Domanda
Buongiorno, avevo bisogno di informazioni circa la gestione dei sinistri in materia venatoria da parte delle compagnie assicuratrici.
Durante una battuta di caccia ho subito un infortunio al tendine d’Achille, non causato da arma da fuoco (che tenevo in spalla), ma per via di un terreno sconnesso che stava percorrendo.
La gestione del sinistro è stata affidata alla compagnia Marsh risk consulting Milano per via di una convenzione tra Unipolsai e la federazione della caccia.
Dopo aver inviato loro tutta la documentazione di rito ed essere stato a visita medico-legale presso il loro incaricato, si sono presentati oggi con una offerta (ridicola) quantificata sulla base dei loro massimali, non tenendo conto delle tabelle del tribunale di Milano e precisando inoltre che le spese mediche, legali e l’invalidità temporanea non sono contemplate dalle garanzie di polizza.
Lei ritiene che ciò che asseriscono possa avere un qualche fondamento?
Ho una tessera base con massimale di 52.000 € circa.
A fronte della mia relazione medico legale di parte (11%), il loro medico ha assegnato il 5% e l’offerta che la compagnia ritiene congrua è di 2.600 € (che è il 5% di 52.000 euro da quello che ho potuto capire).
Mi chiedo se sia il giusto metodo di calcolo per quantificare un danno di questa portata. Le tabelle orientative quantificano il danno in maniera molto diversa dalla loro.
Rimango in attesa di un suo parere/consiglio in merito.
Risposta
La questione va inquadrata, secondo me, partendo dalla fonte del rapporto giuridico (convenzionale) tra le parti.
Lei è munito di polizza assicurativa in convenzione Marsh - Federcaccia: è questo contratto che disciplina il rapporto assicurativo tra voi, non altre fonti extracontrattuali.
Esaminando le voci della polizza nel link da lei allegato, si nota che la copertura contrattualmente pattuita è effettivamente quella da loro indicata e ricavabile dal loro calcolo.
Discorso diverso è quello della valutazione medico legale: qui conta il parere del sanitario, nel senso che se il medico legale di parte è autorevole e credibile lo sarà anche nei confronti del suo collega, fiduciario della compagnia, riuscendo verosimilmente a ridiscutere la stima già effettuata.
Trovo comunque strano un divario così ampio di valutazioni sulla IP: bisogna comprendere se il danno biologico (lesione del tendine d'achille) è -di massima- tabellato 5% oppure 11%; non sono un medico legale ma penso che occorra indagare sulla limitazione funzionale residuata a seguito dell'occorso, nel senso che non esiste una lesione identica all'altra ossia esattamente sovrapponibile circa la stima percentuale risultante dalle varie tabelle orientative, normalmente utilizzate per queste valutazioni.
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