Il trauma
“In Italia una donna su tre nella propria vita è stata vittima di violenza da parte di un uomo o di un branco”.
L’esperienze di vittimizzazione sono esperienze traumatiche, senza se senza ma.
In questi ultimi giorni, dopo la vicenda della ragazza polacca si sta molto parlando di nuovo dello stupro, in particolar modo di quello di gruppo.
Gli autori di questi efferati crimini vivono l’atto commesso sulla loro vittima come un gioco; questo elemento è la parte più mostruosa. Ancor peggio il compiacimento che essi avvertono pubblicandolo sui social.
Ma cos’è lo stupro?
E’ un atto che presuppone la cancellazione dell’identità dell’altro, un gesto a dir poco terrificante.
Una violenza devastante che lascia nella vittima una forte sofferenza emotiva; la vittima rivive constatemene la violenza subita, sente su di sé le mani dell’aggressore, il suo odore, rivive constatemene la paura vissuta per la propria vita.
Da quel momento chi subisce la violenza non si ritiene più invulnerabile, cosa che prima di quel momento pensava.
Il gesto criminale dello stupro di gruppo ha pienamente a che fare con la cancellazione dell’altro, che pertanto viene considerato un oggetto, tolto dal mondo delle cose che esistono.
La componente lesiva
Il disturbo post traumatico che la vittima presenta si unisce a sintomi depressivi-attacchi di panico, disturbi del sonno, disturbi della sfera sessuale.
Molto spesso le vittime di stupro provocano colpa e vergogna per quello che hanno subito, ritengono di aver sbagliato in qualche modo: in questi casi è molto importante far sì che il senso di colpa e la vergogna non diventino un pensiero fisso.
Le vittime non si sentono più simili agli altri, venendo meno nei loro confronti l’empatia; la sensazione è di essere un corpo senza anima, mero oggetto di desiderio che qualcuno ha preso per sé attraverso il dominio e la prevaricazione.
La “ricostruzione” della persona
Ricostruire una persona totalmente distrutta è un lavoro molto complesso, che presuppone equipe ben formate fin dall’inizio del passaggio di pronto intervento e oltre.
Tutto il rumore mediatico che viene fatto non è mai di buon auspicio: certamente bisogna colpire il criminale o i criminali, senza dubbio, ma sempre tutelando le vittime.
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