Il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Le regole per l’esame del ricorso.
Abbiamo visto in un post precedente, che ti invito a leggere:
come presentare ricorso alla corte europea,
che la Corte Europea dichiara inammissibili tantissimi ricorsi.
Questo accade perché non vengono rispettati i requisiti previsti a pena di inammissibilità.
Il primo consiglio è quindi quello di consultare, prima di preparare il ricorso, la Guida sull’ammissibilità, che trovi facilmente sul sito internet della C.E.D.U.
La Corte si raccomanda vivamente di compilare accuratamente il modello di ricorso.
Un errore può comportare il rifiuto della registrazione del ricorso.
Si tratta di un ricorso specifico e la nomina di un avvocato è fortemente consigliata.
Come già sappiamo, il ricorso va inviato per posta raccomandata con avviso di ricevimento a: Cour Europenne des droits de l’homme, Conseil de l’Europe F-67075 Strasbourg cedex.
Per quanto riguarda l’esame del ricorso, devi sapere che l’eventuale decisione di inammissibilità è definitiva e non impugnabile.
A seconda dei casi, i ricorsi vengono assegnati ad una delle formazioni giudiziarie della Corte, ossia:
- Giudice Unico
- Comitato o
- Camera
Primo caso. Se il ricorso risulta inammissibile viene assegnato ad un Giudice Unico: in questo caso il fascicolo viene distrutto e, dunque, il caso definitivamente archiviato.
Secondo caso. Se il ricorso propone un caso ripetitivo, cioè che attiene a casi già esaminati dalla Corte, viene assegnato ad un Comitato di 3 giudici. In questo caso viene recapitata una lettera all’interessato.
Terzo caso. Se non si tratta di un caso ripetitivo, il ricorso viene assegnato ad una Camera composta da 7 giudici.
La Camera potrà emettere una decisione di inammissibilità, oppure potrà esaminare il ricorso nel merito. Si tratta di un caso dove la Corte invita espressamente la parte ricorrente ad incaricare un avvocato.
In altri post successivi scriverò altre cose da sapere che ti possono tornare utili in sede di predisposizione del ricorso C.E.D.U.
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Come viene esaminato il ricorso alla Corte Europea
Scritto da Francesco Pandolfi e Alessandro Mariani
Francesco Pandolfi e Alessandro Mariani
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Francesco Pandolfi AVVOCATO
Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.
Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.
E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".
La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".
Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.
I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.
Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.
Alessandro Mariani Avvocato
data di nascita: 08/04/1972
Principali mansioni e responsabilità:
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.
www.miaconsulenza.it
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