Regolamentazione del marketing telefonico o cartaceo. Il Registro Pubblico delle Opposizioni. Come funziona.
Il portale registro delle opposizioni offre importanti informazioni per chi vuole fare qualcosa di attivo per porre fine al tormento delle pubblicità telefoniche indesiderate e, più in generale, ad invasive tecniche di marketing.
Se vuoi assistenza legale per questo tipo di opposizione, chiamami al n. 3286090590.
Che cos'è?
Il Registro Pubblico delle Opposizioni – istituito con il D.P.R. n° 178/2010 e aggiornato con il D.P.R. n° 149/2018 – permette di opporsi all’utilizzo per finalità pubblicitarie dei numeri di telefono di cui si è intestatari e dei corrispondenti indirizzi postali associati, presenti negli elenchi pubblici, da parte degli operatori che svolgono attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea.
A cosa serve?
Con il RPO è possibile bloccare il trattamento dei propri dati personali, presenti negli elenchi telefonici pubblici, da parte degli operatori che utilizzano tali elenchi per svolgere attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea.
L’opposizione non annulla la validità dei consensi per contatti con finalità commerciali, rilasciati direttamente dagli utenti alle singole società, fermo restando il diritto di opposizione di cui all’art. 21 del Regolamento (UE) 2016/679.
Come funziona?
l’utente può richiedere l’iscrizione, l’aggiornamento dei dati e la revoca al rpo tramite quattro modalità:
web (compilazione di un modulo elettronico),
telefono (chiamata al numero verde rpo)
email (invio tramite posta elettronica di un apposito modulo),
raccomandata l'operatore di telemarketing che utilizza i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici è tenuto a verificare con il rpo le liste dei potenziali contatti, tramite una serie di servizi disponibili sul sito.
Le sanzioni
La violazione del diritto di opposizione degli utenti – ovvero la mancata osservanza del RPO da parte degli operatori di telemarketing – è disciplinata dall’art. 83, par. 5, del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati - Regolamento (UE) 2016/679, che prevede l’applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie fino a 20 milioni di Euro o per le imprese, fino al 4 % del fatturato mondiale totale annuo dell’esercizio precedente.
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