Un singolo episodio, come essere trovati ubriachi alla guida di un motoveicolo, non è considerato sufficiente dal Ministero dell'Interno per bloccare il rinnovo della licenza di polizia, a meno che non ci siano altri problemi. Questo incidente isolato non è abbastanza per valutare la pericolosità della persona, soprattutto se questa ha già la licenza di polizia e chiede il rinnovo.
In pratica, questo singolo evento non influisce sul giudizio generale di affidabilità o idoneità della persona interessata. Se, per qualche motivo, l'Autorità decidesse di considerarlo importante, la persona può presentare un ricorso amministrativo.
Questo approccio è stato confermato dal Consiglio di Stato (Presidente Franco Frattini) con la sentenza n. 7483 del 24.10.2019, pubblicata il 02.11.2019, che ha modificato una decisione precedente del Tar Friuli.
Nel ricorso, la persona interessata ha contestato la revoca della licenza per l'uso di armi da tiro a volo a causa di un elevato tasso alcolemico rilevato dopo un incidente stradale. L'Autorità ha ritenuto che la persona non soddisfacesse più i requisiti richiesti e che non poteva più essere affidabile nell'uso delle armi.
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso perché l'Amministrazione non ha spiegato in modo sufficiente le ragioni dietro la sua decisione discrezionale. Nonostante l'ubriachezza al volante, che ha portato a un deferimento all'A.G., mancavano altri fattori significativi. Nel 2018, la Commissione Asl aveva confermato che la persona soddisfaceva i requisiti psicofisici per la licenza di porto d'armi per il tiro a volo. Quindi, l'incidente stradale isolato non era sufficiente per giustificare la revoca della licenza.
In conclusione, il ricorso è stato giustificato, la decisione originale è stata modificata e la revoca della licenza è stata annullata.
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