Fino a dove arriva il controllo dei giudici sui provvedimenti dell’Autorità di Pubblica Sicurezza in materia di armi, porto e detenzione?
Sai che il porto d'armi non è un diritto assoluto ma un'eccezione al normale divieto di portare armi.
Questa eccezione è consentita soltanto se c’è la completa sicurezza del loro buon uso.
Ma allora: se questa è la regola, esiste una possibilità per il giudice di annullare, a seguito di un tuo ricorso, il provvedimento del Ministero dell’Interno in materia di armi?
Si: questa possibilità esiste.
Anzi, secondo le sentenze ne esistono 6.
Vediamo quali sono, allora, i motivi di ricorso che si possono basare su queste 6 possibilità di critica.
Facciamo l’esempio di un decreto del Questore con cui si dispone la revoca della licenza di porto di fucile.
Ebbene: i vizi che il giudice può sindacare in relazione ai provvedimenti negativi in materia di armi sono questi:
1) abnormità del provvedimento (significa che il provvedimento è fuori dalla norma, è esagerato);
2) la sua contraddittorietà (cioè si parla della sua incoerenza, discordanza, incongruenza);
3) l’irragionevolezza (si tratta cioè di un provvedimento insensato);
4) la illogicità (si parla di un decreto assurdo e senza logica, incoerente);
5) l’arbitrarietà (provvedimento abusivo, immotivato, illecito);
6) il travisamento dei fatti (fraintendimento, distorsione dei fatti).
In definitiva, il ricorso per annullare questi provvedimenti del Ministero dell’Interno sulle armi è fattibile.
Puoi sempre difenderti.
Ovviamente seguendo la traccia dei 6 motivi che ti ho segnalato prima e che sono ricavati da numerose sentenze amministrative di primo e secondo grado, passate al setaccio una per una.
Se hai ricevuto un provvedimento di rigetto da parte della Questura o della Prefettura e vuoi una mia valutazione del tuo caso, chiamami o scrivimi.
Puoi presentare il ricorso, oppure l’istanza di riesame.
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Revoca licenza porto di fucile: 6 argomenti per vincere il ricorso
Scritto da Francesco Pandolfi e Alessandro MarianiFrancesco Pandolfi e Alessandro Mariani
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Francesco Pandolfi AVVOCATO
Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.
Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.
E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".
La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".
Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.
I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.
Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.
Alessandro Mariani Avvocato
data di nascita: 08/04/1972
Principali mansioni e responsabilità:
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.
www.miaconsulenza.it
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