A chi chiede il rinnovo della licenza di porto di fucile ad uso caccia, il Questore può rispondere in due modi: accordare il rinnovo o respingere l’istanza.
Il secondo è il caso in cui, ad esempio, l’amministrazione si convince che l’affidabilità della persona è venuta meno visti alcuni controlli effettuati dalle Forze dell’Ordine con soggetti che annoverano precedenti di polizia per vari reati.
A questo punto, in caso di respingimento dell’istanza di rinnovo, che fare?
Conviene o non conviene presentare il ricorso?
E’ una perdita di tempo e denaro?
Bene: si tratta di domande assolutamente legittime che si pongono in tanti; in questo post cerchiamo allora di dare una sintetica risposta, magari con qualche piccola indicazione che potrebbe sempre tornare utile.
Da premettere che in questa specifica materia disponiamo di un numero veramente elevato di sentenze amministrative, di primo e secondo grado.
Ultimamente anche la Quinta Sezione del Tar Campania si è pronunciata sul punto, con la sentenza n. 38/2020 pubblicata il 03.01.2020 (favorevole per il ricorrente).
Il criterio ricavabile dalla giurisprudenza, in estrema sintesi, è questo.
In materia di armi l’Autorità esercita un ampio potere discrezionale, questo è risaputo; la natura dell’atto finale non la esime però dal rispetto delle garanzie procedimentali e dalla regola dell’adeguatezza dell’istruttoria e della motivazione.
Quindi, applicando il criterio al caso di respingimento dovuto alle dubbie frequentazioni, bisogna capire nello specifico se l’Autorità ha effettuato valutazioni pertinenti e coerenti, oppure queste sono state irrazionali e arbitrarie.
Per comprendere questo fondamentale passaggio è necessario esaminare e valutare ogni singolo episodio relativo a ciascun singolo controllo con le persone controindicate e, dopo questo esame, vedere se questi controlli e contatti hanno avuto una reale incidenza sull’affidabilità della persona interessata al rinnovo.
- Tanto per fare un esempio: se vengo controllato dieci volte sempre con la stessa persona gravata, ebbene il dato di certo peserà sfavorevolmente per l’Autorità.
- Se, per contro vengo, a distanza di tempo, controllato alcune volte con persone sempre diverse nelle varie occasioni, allora cambia radicalmente (e spesso favorevolmente) tutto il quadro valutativo.
- Inoltre, se questi controlli occasionali sono state fatti tanti anni fa e dagli accertamenti svolti non si ricava oggi alcun elemento che dimostri come la complessiva condotta dell’interessato denoti un’eventuale inaffidabilità, ecco che il ricorso al Tar per l’annullamento del decreto questorile sarà assolutamente opportuno e, dunque, consigliabile.
Come chiedere assistenza allo studio legale?
Per avere assistenza legale o chiedere un parere per valutare la presentazione di un ricorso, basta utilizzare il portale MiaConsulenza.it, oppure inviare il quesito utilizzando la mail di studio: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. .
E’ sempre possibile contattare direttamente lo studio all’utenza mobile 3286090590.
Lo studio è a tua completa disposizione anche se hai solo bisogno di parlare del tuo caso, oppure di avere un resoconto sulle sentenze favorevoli che possono esserti di aiuto per una memoria difensiva o per il tuo ricorso, oppure se vuoi assistenza in causa.
Leggi anche:
Altre informazioni?
Contatta lo Studio Pandolfi Mariani
3286090590
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.