La regola che deve seguire l’amministrazione quando cambiano le situazioni di fatto dopo che è stato emesso un diniego di un’istanza di riesame per rinnovo della licenza di porto di fucile uso caccia.
La sopravvenienza è un evento inaspettato, nuovo, inatteso.
Quando parliamo di sopravvenienza nel diritto amministrativo delle armi dobbiamo pensare ad una circostanza nella quale è cambiato, in meglio, un fatto che prima era ritenuto ostativo dal Ministero dell’Interno.
Proprio perché la sopravvenienza si riferisce al cambiamento di circostanze di fatto prima problematiche, deve essere valutata dalla Questura e dalla Prefettura.
Se non c’è questa valutazione, la persona che subisce il rigetto potrà presentare il ricorso, con ottime possibilità di vincerlo.
Vuoi un esempio di sopravvenienza?
Bene.
Pensa al caso in cui la Questura rigetta la tua istanza di riesame per il rinnovo della licenza di porto di fucile ad uso caccia, per il motivo che tuo fratello, che vive a pochi metri da te, risulta gravato da un divieto di detenzione armi.
Ecco: se tuo fratello cambia la sua residenza, mettiamo dopo il matrimonio, spostandosi a centinaia di metri dall’abitazione originaria, questa è una sopravvenienza, che non può essere ignorata dalla Questura.
Dunque la Questura non potrà mai essere superficiale nelle sue valutazioni, ma dovrà approfondire ed attualizzare il suo giudizio.
Se non lo facesse, il tuo successivo ricorso sarebbe vittorioso [1].
[1] Tar per la Calabria, sentenza n. 439 del 05.05.2021.
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