Martedì, 21 Settembre 2021 19:03

Divieto detenzione armi e reati commessi da altri

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Il reato commesso da una persona non può giustificare l’emissione del divieto di detenzione armi a carico di chi gli stava vicino senza aver fatto niente.

 

 

 

Il Prefetto dispone a tuo carico un divieto di detenzione armi, mentre il Questore decide di revocarti le licenze uso caccia e tiro a volo.

 

Il provvedimento nasce da un unico controverso episodio, dove tu vieni in pratica accusato dalla Questura per un fatto in realtà commesso da una persona che ti era vicina, in occasione di un alterco in sede condominiale.

 

In pratica questa persona aveva spruzzato dello spray urticante verso un litigante che, in quella sede, stava commettendo probabilmente un illecito.

 

Una volta avviata la pratica amministrativa, tu hai spiegato che si è trattato di un episodio che ti ha visto del tutto estraneo ai fatti, dal momento che ti sei tenuto distante dal litigio, verificatosi appunto tra terzi.

 

Hai solo chiamato la Polizia.

 

Ebbene, il tribunale ti dà ragione ed annulla i provvedimenti.  

 

Il perché è presto spiegato: allo stato degli atti posti alla conoscenza dei giudici, non ti si può attribuire una qualche forma di responsabilità per i reati, in ipotesi, materialmente commessi da un altro in possesso dello spray nascosto nel giubbino: con tale mezzo lui ha provocato lesioni all’antagonista, non tu.

 

Insomma non emergono elementi indiziari per poter ascrivere tali reati alla tua volontà, o per poter individuare un tuo -sia pur minimo- contributo morale o materiale alla realizzazione delle condotte oggetto d'indagine penale.

 

Per questo i magistrati annullano i provvedimenti e tu vinci la causa, con condanna del Ministero dell’Interno alle spese [1].

 

 

 

[1] Tar Firenze Sezione 2, sentenza n. 1445 del 18.11.2020.

 

 

 

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Letto 1822 volte Ultima modifica il Martedì, 21 Settembre 2021 19:05
Francesco Pandolfi e Alessandro Mariani

Francesco Pandolfi

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Francesco Pandolfi AVVOCATO

Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.

Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.

E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".

La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".

Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.

I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.

Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.

 

 

Alessandro Mariani Avvocato

data di nascita: 08/04/1972

 

Principali mansioni e responsabilità: 
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.

 

 

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