Lunedì, 23 Settembre 2019 07:25

Revoca Patente di guida

Scritto da

 

 

Si verifica abbastanza spesso che il Prefetto emetta un decreto di revoca della patente di guida.

Come accade in molti casi, qui l'Autorità di P.S. mette in rilievo la perdita dei requisiti di moralità, come diretta conseguenza della commissione del reato previsto e punito dall'art. 73 comma5 d.P.R. n. 309 del 1990.

Il reato in questione riguarda la produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope.

Si tratta di una questione ricorrente, abbastanza complessa dal punto di vista giuridico, anche perché nel tempo i giudici amministrativi più di qualche volta si sono espressi con sentenze non sempre allineate.

Ultimamente, la Quinta Sezione del Tar Napoli, a proposito di questo delicato tema ha accolto il ricorso della persona che aveva ricevuto il decreto di revoca (sentenza n. 4504 del 13.09.2019) della patente cat. B.

Vediamo dunque perché il ricorso è stato accolto dai Giudici.

 

Questione pratica assai interessante ed utile, che racchiude alcuni principi di base e criteri orientativi, sempre utili da tenere a mente per affrontare e risolvere casi analoghi.

 

 

Indice

Quando il decreto è ricorribile?

Come i giudici valutano il ricorso amministrativo?

Conclusioni

Come chiedere assistenza allo studio legale?

 

 

Quando il decreto è ricorribile?

Iniziamo ad orientarci sull’effettiva ricorribilità del decreto.

Il decreto è ricorribile quando è chiaro che l'autorità non ha effettuato una completa e adeguata valutazione degli elementi tipici di questi casi, per formulare un giudizio di pericolosità sociale attuale della persona interessata.

Gli “elementi tipici” da valutare sono:

la gravità degli episodi criminosi descritti nelle sentenze di condanna, tenendo conto delle valutazioni espresse dal giudice penale circa l'atteggiamento processuale, i precedenti e le prospettive future; 

la condotta mantenuta dal ricorrente successivamente alla condanna, sia sotto il profilo lavorativo sia in generale nei rapporti sociali e interpersonali;

le eventuali nuove denunce a carico del ricorrente, o frequentazione di soggetti pericolosi;

l’eventuale presenza di familiari in grado di assistere e sostenere il ricorrente nel percorso riabilitativo;

lo svolgimento di attività lavorative, oppure offerte di lavoro, in relazione alle quali sia necessario il possesso della patente di guida;

la modalità con cui il ricorrente ha utilizzato in precedenza la patente di guida.

 

 

Come i giudici valutano il ricorso amministrativo?

Passiamo ora ad esaminare il “come” i giudici apprezzano il ricorso.

Il Tar può valutare favorevolmente il ricorso in tutti i casi per i quali l’U.T.G., pur facendo riferimento alle note informative dei Carabinieri, faccia un rinvio solo formale a motivi che rendono possibile la revoca della patente.

Ad esempio: quando richiama all'interno del provvedimento dubbi circa il possesso delle qualità morali del ricorrente, sul presupposto erroneo della pericolosità dell'utilizzo della patente fondato sulla sola circostanza della commissione del reato con l'utilizzo dell'auto, omettendo però in concreto tutte le necessarie valutazioni sulle sue condizioni e qualità personali.

In effetti sembra grave e dannoso, in particolare, trascurare la circostanza che l'attività lavorativa esercitata in modo abituale dal ricorrente, unica fonte di reddito, richiede come qualità strumentale il possesso della patente di guida.

Dannoso perché in questo modo si mina una concreta e attuale opportunità lavorativa e si finisce per ostacolare il percorso di reinserimento sociale dell’interessato, magari nel frattempo già positivamente avviato.

 

 

Conclusioni

In pratica: a fronte di tutti gli elementi che abbiamo in sintesi illustrato, il Tribunale può dichiarare la illegittimità del provvedimento per difetto di motivazione, salvi gli ulteriori provvedimenti da adottarsi sulla base di una valutazione complessiva della personalità del destinatario del provvedimento di revoca.

 

 

Come chiedere assistenza allo studio legale?

Per avere assistenza legale o chiedere un parere per valutare la presentazione di un ricorso in questa materia, basta utilizzare il portale MiaConsulenza.it, oppure inviare il quesito utilizzando la mail di studio: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Ovviamente è sempre possibile contattare direttamente l’Avv. Francesco Pandolfi all’utenza mobile 3286090590.

 

 

Altre informazioni?

Contatta l’Avv. Francesco Pandolfi

3286090590

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Letto 3949 volte Ultima modifica il Mercoledì, 09 Novembre 2022 22:26
Francesco Pandolfi e Alessandro Mariani

Francesco Pandolfi

 whatsapp  WhatsApp
 skype  Skype
linkedin Linkedin
   

 

Francesco Pandolfi AVVOCATO

Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.

Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.

E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".

La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".

Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.

I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.

Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.

 

 

Alessandro Mariani Avvocato

data di nascita: 08/04/1972

 

Principali mansioni e responsabilità: 
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.

 

 

www.miaconsulenza.it

Informazioni e recapiti

  • Indirizzo
    Via Giacomo Matteotti, 147
  • Città
    Priverno (LT)
  • Provincia
    Latina
  • CAP
    04015
  • Nazione
    Italy
  • Telefono
    +39.0773487345
  • Mobile
    +39.3292767858

Lascia un commento

Ogni commento verrà pubblicato una volta approvato il contenuto.
Potrebbe quindi trascorrere qualche ora prima di essere visualizzato in questa pagina.