Salve, le scrivo per avere qualche informazione per una situazione a dir poco paradossale che si è verificata.
Dunque, a seguito della sospensione della patente di guida a giugno xxx mi viene sospeso anche il porto d’armi.
Successivamente mi sottopongo alla visita presso la Commissione medica di G. con esito favorevole e con durata due anni.
Tale provvedimento è stato notificato all’ufficio armi della questura di xxxx.
Dopo varie sollecitazioni e pellegrinaggi tra uffici dove nessuno sa dirmi niente o cosa fare, ieri mi arriva notificata dai CC una notifica dall’ufficio porto d’armi in cui mi avvertono di presentare una memoria nei 10 giorni in cui spiego le mie ragioni.
Contatto l’ufficio ma nessuno mi spiega niente, anzi mi dicono che la memoria non serve a niente perchè c’è una sentenza del Consiglio di Stato, che però alla mia richiesta di sapere che cos’è mi ha risposto molto infastidito e non mi ha detto niente.
Ora domani mi reco dai CC per preparare questa memoria, ovviamente la fedina penale è pulita e non ho reati per aggressioni, violenza o uso improprio per armi.
Domanda: esiste questa sentenza? Ma ancora più importante mi può elencare gentilmente alcune sentenze favorevoli per casi simili al mio?
Grazie.
Indice
La sentenza del Consiglio di Stato
Oggi approfitto del quesito proposto dal lettore per introdurre un argomento per la verità spesso richiesto dagli appartenenti al mondo armiero e, più in generale, da tutti coloro che hanno un interesse diretto su questioni in diritto amministrativo delle armi.
La premessa da fare è che il quesito, così come è stato proposto, risulta evidentemente troppo generico e, inoltre, privo di documenti allegati a corredo della domanda.
In effetti, leggendo l’esposizione del lettore non so che cosa ha detto e scritto la Commissione medica, non conosco il contenuto del provvedimento amministrativo notificato, non so qual è la data di notifica, non so dire se le motivazioni inserite nella memoria difensiva sono idonee a sorreggere le giustificazioni e i chiarimenti, non capisco perché la persona interessata per scrivere la memoria si rechi dai Carabinieri (come se i Carabinieri per lavoro si occupassero anche di assistere le persone per la redazione di memorie), non si comprende se è stata presentata o meno un’istanza di accesso agli atti, non si sa con quale responsabile dell’ufficio armi abbia parlato e così via.
Rispondere in modo puntuale su un quesito così vago è cosa sicuramente complicata.
Comunque, voglio ugualmente provare ad arrivare ad una risposta che contenga un’indicazione, per forza di cose generica, che magari può essere di aiuto per il lettore e, più in generale, per quanti si vengano a trovare nella stessa situazione o in una situazione che somigli a quella esposta.
La prima cosa da rilevare è che il documento notificato dai carabinieri è sicuramente una comunicazione di avvio di un procedimento amministrativo e non un provvedimento di tipo definitivo.
C’è una notevole differenza tra i due atti: il primo segna l’apertura del procedimento volto al diniego, alla sospensione o quanto altro, il secondo lo conclude e contiene un provvedimento espresso.
Il primo può essere fronteggiato con una memoria difensiva eventualmente corredata da documenti a supporto, il secondo si può contestare con un ricorso.
Detto questo, l’ufficio eventualmente interpellato potrebbe in teoria anche non fornire le risposte cercate oralmente, dal momento che la Legge mette a disposizione del cittadino interessato lo strumento dell’istanza per accesso agli atti.
La sentenza del Consiglio di Stato
Poi, come ulteriore considerazione, il fatto che l’interlocutore dell’ufficio armi parli di una sentenza del Consiglio di Stato senza spiegare di quale sentenza parla, mi dice tutto e niente, dal momento che il C.d.S. ha pubblicato centinaia e centinaia di sentenze in materia, per cui indovinare di cosa lui stia parlando è a dir poco arduo e, con ogni probabilità, non servirebbe a niente.
Ma allora, in definitiva, nonostante il quesito proposto sia così vago, si può ugualmente dare un suggerimento pratico ed utile al nostro lettore?
La risposta è si.
Esiste uno strumento molto semplice da usare per la ricerca di sentenze amministrative in materia.
In pochi semplici passaggi, illustro come fare per avviare da soli la ricerca di queste sentenze.
Primo step: digitare su google “giustizia amministrativa portale cittadino” https://www.giustizia-amministrativa.it/portale-cittadino
Secondo step: digitare “pareri e decisioni” https://www.giustizia-amministrativa.it/web/guest/dcsnprr
Terzo step: all’interno di “ricerca libera” digitare la parola o frase chiave (esempio: “armi”, oppure “sospensione licenza armi”….); poi all’interno di “tipo provvedimento” digitare "Consiglio di Stato"; poi cliccare su “cerca”.
Ovviamente, per tutti coloro che non volessero procedere con il fai da te, si può chiedere assistenza allo studio per svolgere questa specifica attività di consulenza e ricerca.
Basta chiedere un preventivo, esaminarlo, valutarlo e, in caso di accettazione dello stesso, affidarsi all’avvocato che in qualche giorno svolgerà il lavoro di selezione e catalogazione delle sentenze favorevoli richieste, estraendo le massime più utili al caso in esame.
Altre informazioni?
Contatta l’Avv. Francesco Pandolfi
3286090590
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