Lunedì, 04 Settembre 2017 08:06

Dipendente perseguitato quando lavora: l'avvocato può aiutarlo a dimostrare il mobbing?

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La persecuzione lavorativa: il mobbing

Sicuramente l’avvocato può dare il suo contributo per sostenere una causa di questo tipo, a patto che si organizzi prima la prova della persecuzione e della correlazione tra questa e i danni alla salute che ha prodotto sull’assistito /dipendente vittima della spiacevole circostanza.

Se pensiamo ad una situazione di lavoro dove il dipendente subisce azioni vessatorie e ripetute nel tempo da parte di un superiore, la conclusione è che forse ci troviamo di fronte ad un caso di mobbing.

Numerose le sentenze amministrative che trattano questo complicato tema.

Il Consiglio di Stato ha parlato più volte di situazioni dove viene fuori una vera e propria prevaricazione messa in atto dal datore di lavoro nei confronti del suo sottoposto.

  • Da dire che le Forze Armate non sono esenti da queste strane esperienze.

Da questi pochi spunti ci rendiamo conto della difficoltà di una causa di questo tipo, dove raggiungere la prova del “disegno preordinato” dal superiore a danno dell’inferiore è cosa non semplice. 

 

Veniamo ai criteri per dimostrare la prevaricazione

Prudenza è la parola d’ordine per questo tipo di cause.

Senza avventurarsi in una causa dal risultato incerto, chi si prefigge lo scopo di agire perché convinto di essere una vittima di azioni mobizzanti deve avere ben chiaro il sottofondo di questo tipo di procedimento.

Il risultato, ossia la sentenza di accoglimento, si può ottenere solo se si è sicuri di poter dimostrare, senza ombra di dubbio, che il comportamento datoriale è caratterizzato dalla preordinazione tesa a svilire il ruolo funzionale del dipendente. Il tutto nell’ambito di un preciso piano.

 

Questi dunque i criteri da rispettare per provare il mobbing.

  1. La condotta del datore deve essere continuativa e ripetuta in un lasso di tempo lungo,
  2. la condotta si deve manifestare all’esterno con atteggiamenti ostili e ripetuti, non occasionali,
  3. la condotta del datore deve lasciar percepire che sotto c’è un progetto di tipo persecutorio a danno del lavoratore,
  4. la condotta datoriale produce danni alla salute del dipendente, dimostrabili,
  5. l’elemento persecutorio deve essere dimostrato / dimostrabile,
  6. deve essere visibile il collegamento tra la condotta del datore di lavoro e il danno arrecato al dipendente.

 

 

In conclusione

Il rapporto di lavoro, di subordinazione o come lo si vuole definire, deve svolgersi all’interno di un tracciato fisiologico, naturale, fatto di rispetto delle regole e dei diritti.

Nel momento in cui, però, tale tracciato viene evitato, ecco che si sfocia nella patologia, passibile a sua volta di rivendicazione in giudizio.

In sostanza: come lo sono i doveri, anche i diritti nascenti dal rapporto di lavoro sono sacri.

 

 

Vedi anche

Come dimostrare mobbing

 

 

Altre informazioni su questo argomento?

Contatta la Redazione, oppure l’avv. Francesco Pandolfi

3286090590

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Letto 4715 volte Ultima modifica il Domenica, 05 Novembre 2017 18:26
Francesco Pandolfi e Alessandro Mariani

Francesco Pandolfi

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Francesco Pandolfi AVVOCATO

Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.

Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.

E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".

La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".

Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.

I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.

Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.

 

 

Alessandro Mariani Avvocato

data di nascita: 08/04/1972

 

Principali mansioni e responsabilità: 
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.

 

 

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