Sospensione della validità del libretto di porto d'arma per difesa personale.
Situazioni di conflittualità familiare.
Come si deve formare il giudizio di inaffidabilità del coniuge in lite.
Cosa non può fare il Ministero dell’Interno.
Indice
La sentenza del Tar Emilia Romagna
Come chiedere assistenza allo studio legale
Le situazioni di conflittualità familiare, che sfociano come spesso accade in esposti o querele, non possono diventare automaticamente situazioni che giustificano un giudizio di inaffidabilità del coniuge in lite titolare di un’autorizzazione di polizia in materia di armi.
Per principio generale la revoca delle autorizzazioni concesse deve derivare da una conoscenza approfondita della situazione e dalla valutazione di comportamenti magari inesistenti in precedenza, ma che sono scaturiti dallo stress derivante dalla conflittualità familiare, comportamenti che fanno insorgere il pericolo di un uso distorto delle armi in possesso (vedi anche: denuncia, effetti sul porto armi).
Questa e solo questa è la regola generale che l’autorità deve tenere presente se ritiene di revocare l’autorizzazione: non può far scattare in automatico il giudizio di inaffidabilità per il solo fatto che esistono denunce reciproche.
In sostanza: se la crisi familiare (vedi anche: probabilita abuso armi) non da spunti per rivedere quel giudizio di affidabilità che, magari, da decenni ha consentito alla persona interessata di ottenere l’autorizzazione di polizia ora sospesa, non può condividersi quell’eventuale motivazione che subordina ad un’attenuazione della conflittualità familiare la possibilità di rivedere il provvedimento impugnato in senso favorevole.
La sentenza del Tar Emilia Romagna
Questi chiari principi sono stati fissati, anzi ribaditi, dalla Sezione Prima del Tar per l’Emilia Romagna, con la sentenza n. 204 del 27.02.2029, pubblicata l’01.03.2019.
Utile ed interessante la citazione del passaggio finale della pronuncia:
“il Tar coglie quale sia l’impostazione di fondo adottata nella valutazione della persistenza dell’affidabilità politica: quando c’è crisi familiare e la vicenda viene all’attenzione della pubblica autorità, si revocano comunque le autorizzazioni di polizia perché non si può mai essere certi che, in momenti di particolare esasperazione della conflittualità, non si ricorrerà alle armi di cui si dispone. E se ciò accadesse il clamore mediatico porterebbe ad interrogarsi sul perché non fosse stato disposto prima l’inibizione al possesso delle armi.
Orbene il Collegio, che potrebbe ragionare allo stesso modo respingendo i ricorsi di questo genere per non correre rischi analoghi, comprende che di fronte a situazioni di questo tipo bisogna adottare delle cautele e valutare con molta accuratezza la situazione cosicché, quando dovesse emergere un profilo di pericolo anche eventuale, purché non puramente ipotetico, è opportuno assumere provvedimenti come quello contestato in questa sede.
Ma quando dall’istruttoria condotta, come nel caso di specie, non emerge alcun elemento che faccia ritenere scemata l’affidabilità del ricorrente, mancano i presupposti per un provvedimento di sospensione”.
Come chiedere assistenza allo studio legale
Per avere assistenza legale basta utilizzare il portale MiaConsulenza.it, oppure la mail di studio: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
E’ sempre possibile contattare direttamente l’Avv. Francesco Pandolfi all’utenza mobile 3286090590.
Lo studio è a tua completa disposizione anche se hai solo bisogno di parlare del tuo caso, oppure di avere un resoconto sulle sentenze favorevoli che possono esserti di aiuto per una memoria difensiva o per il tuo ricorso (vedi anche avvocato pandolfi preventivo).
Altre informazioni?
Contatta l’Avv. Francesco Pandolfi
3286090590
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.