Domenica, 28 Febbraio 2021 12:36

Caccia, tutela ecosistema e controllo fauna

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Corte Costituzionale, sentenza n. 21 del 17.02.2021

Corte Costituzionale, sentenza n. 160 del 23.07.2020

 

 

 

Tutela dell’ecosistema.

Oggi commentiamo due sentenze della Corte Costituzionale in materia di controllo delle popolazioni di cinghiale, piani di abbattimento, estensione dell’elenco dei soggetti abilitati.

 

La sentenza 21 in sintesi ci dice, riferendosi ad una legge della Regione Toscana che, a parere della Consulta, viene aumentato lo standard minimo di tutela ambientale previsto dalle norme statali.

 

In sostanza, l’art. 37 c. 3 e 4 l. r. Toscana n. 3/1994, nella parte in cui estende l’elenco dei soggetti abilitati a effettuare le operazioni di controllo delle popolazioni del cinghiale rispetto a quelli previsti dall’art. 19, comma 2, della legge 11 febbraio 1992, n. 157 - non si pone in contrasto con l’art. 117, c.2, lett. h), Cost.

 

L’integrazione disposta dalla norma regionale, infatti, merita di essere considerata come un’espressione legislativa che aumenta lo standard minimo di tutela ambientale previsto dalla disposizione statale.

 

Ciò in quanto tende a portare ad un livello fisiologico la consistenza del personale qualificato destinato a eseguire i piani di abbattimento, cosa necessaria per attuare gli obiettivi di tutela dell’ecosistema.

 

Sulla possibilità di coinvolgere i cacciatori nei piani di abbattimento, la norma regionale subordina tale evenienza alla condizione di aver acquisito una formazione specifica sulla base di programmi concordati con l’ISPRA.

 

 

 

Prelievo in forma collettiva.

Il senso della sentenza 160 ci riporta all’inclusione dei cacciatori tra i soggetti attuatori, autorizzati al prelievo in forma collettiva con il metodo della braccata e della girata, nelle zone e nei periodi preclusi alla caccia.

 

Per dare un riassunto dell’articolata sentenza, tecnicamente i Giudici hanno appurato che non sarebbe minimamente spiegato il perché l'inclusione dei cacciatori, dotati di specifici requisiti di qualificazione e che operano sotto il coordinamento e il controllo del personale della Provincia, nell'elenco degli attuatori dei piani di controllo del cinghiale, dovrebbe peggiorare la tutela dell'ambiente e dell'ecosistema.

 

 

 

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Francesco Pandolfi e Alessandro Mariani

Francesco Pandolfi

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Francesco Pandolfi AVVOCATO

Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.

Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.

E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".

La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".

Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.

I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.

Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.

 

 

Alessandro Mariani Avvocato

data di nascita: 08/04/1972

 

Principali mansioni e responsabilità: 
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.

 

 

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