Dopo cinque anni dall’adozione di un divieto detenzione armi, si può presentare l’istanza di riesame e revoca del provvedimento.
La domanda
Volevo chiedere un’informazione: a me e stato emesso un divieto di detenzione armi e munizioni diversi anni fa. La causa di sto divieto è stata introduzione di un’arma, la causa dell'informazione è stata un incidente di caccia che purtroppo c'è stato un morto; pienamente sono stato assolto e la soluzione esce per mancanza di prove il fatto non sussiste. Un suo collega mi ha fatto fare dei tentativi di riesame alla prefettura ma con esito negativo, poi abbiamo fatto un ricorso al tar e sempre il suo collega presentando tutti i documenti in ritardo, quindi con i termini scaduti ho perso il ricorso. Volevo chiederle ma lei mi potrebbe dare un consiglio una strada da fare perché non so più cosa fare.
La risposta
Non ho esaminato gli atti e documenti in suo possesso e quindi mi resta difficile poter dare un suggerimento o una valutazione specifica sul caso concreto.
Comunque, in generale, il consiglio che posso darle è di presentare nuovamente l’istanza di riesame e revoca del divieto prefettizio.
Magari questa volta motivandola diversamente ed articolando meglio i motivi.
Potrebbe esserle di aiuto anche la Circolare del Ministero dell’Interno prot. 557/PAS/U/013490/10171 del 25.11.2020, avente ad oggetto “recenti orientamenti della giurisprudenza amministrativa in materia di applicazione dell’art. 39 T.u.l.p.s.”.
Infatti, questa Circolare al par. 3 ha ridisegnato l’argomento della durata degli effetti prodotti dai provvedimenti di divieto e ha stabilito che il divieto di detenzione armi può essere oggetto di riesame e revisione dopo 5 anni dalla sua adozione, intendendo tale termine come un ragionevole lasso di tempo trascorso il quale il Prefetto è tenuto a pronunciarsi sull’istanza di revoca della misura, presentata dall’interessato.
Se pensa di aver bisogno di assistenza legale per la preparazione della nuova istanza, invii la sua richiesta di consulenza sulla mail di studio, oppure mi chiami telefonicamente per stabilire il da farsi.
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Incidente mortale a caccia e assoluzione penale
Scritto da Francesco Pandolfi e Alessandro MarianiFrancesco Pandolfi e Alessandro Mariani
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Francesco Pandolfi AVVOCATO
Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.
Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.
E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".
La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".
Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.
I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.
Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.
Alessandro Mariani Avvocato
data di nascita: 08/04/1972
Principali mansioni e responsabilità:
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.
www.miaconsulenza.it
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