Giovedì, 11 Novembre 2021 08:50

Lockdown Covid e spari in poligono campestre di proprietà

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Sparare a fini sportivi in un’ampia area agricola aperta privata, in una direzione distante da zone abitate e da vie di comunicazione, in periodo di lockdown, non è vietato da alcuna norma.

 

 

 

Sei titolare di licenza di porto di fucile ad uso tiro a volo.

 

Insieme ad un tuo amico, in periodo di lockdown per il covid hai sparato in un campo di terra adiacente la tua abitazione, che si trova in prossimità di altre abitazioni.

 

Secondo il Ministero dell’Interno questo fatto ha dato origine ad un pericolo per l’incolumità pubblica.

 

Il Prefetto, detto fatto, ti ha notificato subito il divieto di detenzione armi.

 

Inutile dire che nell’ambito del procedimento amministrativo hai pure presentato una memoria, mettendo in evidenza che il procedimento penale avviato nei tuoi confronti, per ipotesi di reato art. 703 c.p., cioè per accensioni ed esplosioni pericolose, è stato archiviato per infondatezza della notizia di reato.

 

Inoltre hai spiegato bene che non c’è alcuna norma che vieti lo sparo in un luogo non abitato, o comunque non direttamente adiacente ad un luogo abitato.

 

Ma niente da fare: il Prefetto non ha sentito ragioni e ha tirato dritto per la sua strada.

 

Divieto detenzione e basta, stop.

 

Messo alle strette, ti sei rivolto allora al tribunale amministrativo chiedendo giustizia.

 

Il Tar ti ha dato ragione, come avevi previsto.

 

Vediamo perché.

 

La prima cosa che stabiliscono i giudici è che la tua condotta non risultava vietata da alcuna norma giuridica.

 

Da dire che nel procedimento penale il Pubblico Ministero ha rilevato che voi sparavate solo a fini sportivi e con armi regolarmente detenute, in aperta area campestre di proprietà pertinente alla vostra abitazione, insomma con modalità pertanto non tali da mettere in pericolo l’incolumità di altri.

 

Il Pm, inoltre, ha chiesto l’archiviazione del procedimento.

 

Poi il giudice per le indagini preliminari, dal canto suo, ha condiviso le argomentazioni del PM e ha disposto l’archiviazione del procedimento, con restituzione delle armi sequestrate.

 

Inoltre la documentazione fotografica che hai prodotto in giudizio risulta coerente con le valutazioni del P.M. e del G.I.P.: tutto conferma che hai sparato in un’ampia area agricola aperta, in una direzione distante da zone abitate e da vie di comunicazione.

 

Va aggiunto a tutto questo che le condotte a te contestate sono riferite ad un periodo di c.d. lockdown derivante dalla ben nota pandemia Covid-19: in quei momenti c’era un divieto di circolazione generalizzato.

 

Infine c’è pure da dire che hai giustificato la tua condotta in relazione all’eccezionalità della situazione covid, che ha comportato la chiusura, tra l’altro, del poligono da te solitamente frequentato.

 

Alla fine, viste tutte queste ragioni, il tribunale non poteva che accogliere il tuo ricorso [1].

 

 

 

[1] Tar Veneto Sezione Prima, sentenza n. 1206/21 pubblicata in data 12.10.2021.

 

 

 

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Francesco Pandolfi e Alessandro Mariani

Francesco Pandolfi

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Francesco Pandolfi AVVOCATO

Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.

Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.

E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".

La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".

Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.

I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.

Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.

 

 

Alessandro Mariani Avvocato

data di nascita: 08/04/1972

 

Principali mansioni e responsabilità: 
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
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