Pseudomonas aeruginosa è un batterio.
E’ ubiquitario e considerato un patogeno opportunista nell'uomo.
Purtroppo si registrano molti casi in cui il pericoloso organismo passa al paziente dall’ospedale, che dovrebbe invece essere il luogo elettivo dove si cura la persona e non la si fa ammalare ulteriormente, con gravi rischi per la salute.
(la fotografia che anticipa il testo dell'articolo è meramente esemplificativa e non corrisponde necessariamente all'immagine reale del batterio di cui si parla).
Indice
Cosa può infettare, provocare e danneggiare
Prevenzione, trattamento, controllo
Responsabilità sanitaria per infezioni da pseudomonas
Prendendo spunto dalle nozioni offerte in materia da Wikipedia, è un batterio virulento, ma non riesce a sostenere seri quadri patologici in soggetti immunocompetenti.
A volte tuttavia, se infetta il meato urinario, può provocare infezioni estese che possono causare la morte dei tessuti e il decesso per setticemia.
Quindi attenzione, perché si tratta di un organismo che desta un certo allarme.
Può essere trasmesso da personale sanitario, pazienti e dall'ambiente ospedaliero. In quest'ultimo la persistenza dello pseudomonas è facilitata da serbatoi come disinfettanti, apparecchi respiratori e di emodialisi, lavandini, bagni, superfici.
Inoltre bisogna tenere presente che il microrganismo è costantemente reintrodotto nell'ambiente con frutta, verdura, piante e tramite pazienti trasferiti da altri reparti.
Nell'ambiente ospedaliero spesso coesistono importanti fattori di rischio:
- Trattamento empirico con antibiotici ad ampio spettro.
- Terapia respiratoria.
- Prolungata ospedalizzazione.
- Funzioni immuni compromesse.
I soggetti a rischio sono pazienti immunodepressi, pazienti con respirazione assistita, pazienti dializzati, ustionati, con fibrosi cistica, diabetici, tossicodipendenti e pazienti traumatizzati (cornea).
Cosa può infettare, provocare e danneggiare
Pseudomonas aeruginosa teoricamente può infettare tutti i distretti corporei; abbiamo comunque alcuni quadri nosologici principali.
Infezioni polmonari
Possono andare da una tracheobronchite benigna fino ad una broncopolmonite necrotizzante (ruolo importante: Las A e Las B). La colonizzazione si riscontra in pazienti affetti da fibrosi cistica, si ritrovano i ceppi mucoidi, difficili da eradicare con terapia antibiotica. Condizioni predisponenti sono:
- precedente terapia antibiotica ad ampio spettroche distrugge la normale flora protettiva;
- l'uso di apparecchiature terapeutiche per le vie respiratorie (intubazione).
La malattia invasiva in questi pazienti è caratterizzata da una tipica broncopolmonite bilaterale diffusa con la presenza di microascessi e necrosi del tessuto. Il livello di mortalità è del 70%.
Infezioni cutanee
La follicolite è un'infezione della cute e si deve ad immersioni in acque contaminate (bagni turchi, idromassaggi e piscine). Si riscontra frequentemente dopo depilazione. Danno vascolare localizzato e vasta necrosi tissutale con conseguente batteriemia in pazienti con gravi ustioni.
Infezioni delle vie urinarie
Uretriti e cistiti in pazienti con cateteri urinari a dimora precedentemente trattati con antibiotici a largo spettro.
Infezioni dell'orecchio
Otiti esterne: orecchio dei nuotatori ed otite esterna maligna. La prima è un'infezione benigna autolimitante, mentre la seconda è una gravissima infezione che colpisce soprattutto pazienti anziani e diabetici. Evolve in quadri di necrosi dei tessuti molli e in infezioni della teca cranica, fino alla compromissione delle strutture nervose sottese alla funzione uditiva. P. aeruginosa è anche responsabile di otiti croniche dell'orecchio medio.
Infezioni dell'occhio
Si hanno dopo un trauma della cornea o dopo esposizione ad acqua contaminata. L'infezione può stabilirsi anche dopo microtraumi dovuti all'utilizzo di lenti a contatto. Questi possono evolvere ad ulcerazioni della cornea e a quadri più gravi di infezioni oculari.
Batteremia
Si riscontrano spesso in pazienti neutropenici, con diabete mellito, ustioni diffuse e patologie ematologiche maligne. Il quadro clinico è ingravescente e tende allo scompenso e allo shock settico. Inoltre può presentarsi l'ectima gangrenoso, un quadro emorragico cutaneo tendente alla confluenza. In questa manifestazione hanno un ruolo importantissimo Las A e Las B, coinvolte nella distruzione dell'endotelio vasale.
Endocarditi
Le vegetazioni di P. aeruginose, a differenza di S. pyogenes (steno-insufficienza aorto-mitralica), evolvono in quadri di steno-insufficienza della polmonare. Questo quadro è giustificato dall'infezione batteriemica decorrente lungo il circolo venoso, spesso associata all'uso di droghe per via parenterale.
Prevenzione, trattamento, controllo
La terapia con antibiotici è difficile per 2 motivi:
- resistenza a molti antibiotici (beta lattamasi plasmide-dipendente);
- i pazienti infettati con difese immunitarie compromesse non sono in grado di rispondere positivamente alla terapia antibiotica.
Possono essere usate le seguenti combinazioni di antibiotici (infatti la monoterapia è sempre inefficace):
- Penicelline dopo la prima generazione, cefalosporine (sp. ceftazidime), carbapenemici
- Aminoglicosidi (sp. tobramicina) insieme ai beta lattamici
- Fluorochinoloni (sp. ciprofloxacina)
colistina immunoglobuline iperimmuni e trasfusioni di granulociti possono giovare in infezioni in pazienti immunocompromessi.
NB: eseguire antibiogramma è sempre necessario.
L'infezione grave da P. aeruginosa è ospedaliera. La prevenzione si deve basare, dunque, su misure igieniche e comportamentali come il controllo dei macchinari per l'emodialisi e l'uso di materiali sterili associato ad un corretto lavaggio delle mani.
Si deve tener conto che l'utilizzo di antibiotici ad ampio spettro, oltre ad uccidere la flora commensale competitiva, seleziona i ceppi di P. aeruginosa a più resistenza.
L'utilizzo degli antibiotici deve quindi essere specifico e mirato.
Responsabilità sanitaria per infezioni da pseudomonas
La prima fonte di responsabilità della struttura sanitaria è la carenza sulle procedure di assistenza e riguardanti il personale, le attrezzature e gli ambienti di ricovero.
Poi, altra fonte di responsabilità sanitaria è spesso l’erroneo approccio terapeutico nei confronti della patologia: in effetti, molte volte i medici somministrano antibiotici non specifici ad un germe potente e multiresistente quale è lo pseudomonas, le cui caratteristiche lo portano a comportarsi in modo subdolo, annidandosi in distretti anche non facilmente raggiungibili dal farmaco predetto.
Per avviare la pratica di risarcimento dei danni provocati da questa pericolosa malpractice medica, chiama l’Avv. Francesco Pandolfi 3286090590, che vanta una pluriennale esperienza in questa delicata materia, avendo conseguito importanti indennizzi per una varietà di casi da infezione nosocomiale.
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Avv. Francesco Pandolfi
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