Domenica, 25 Marzo 2018 13:39

Recesso del consumatore nell'e-commerce

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Il consumatore può ripensarci?

Il soggetto che acquista online un prodotto può ripensarci.

Lo stabilisce il Codice del Consumo all’art. 52 e seguenti, prevedendo un trattamento di favore per l’acquirente online, che ha quindi tutto il diritto di fare un passo indietro e ripensare alla convenienza del suo acquisto.

Il Legislatore ha voluto così tutelare chi acquista online, perché il consenso all’acquisto è stato prestato con modalità particolari, visto che l’acquisto non viene concluso in sua presenza, simultanea con il venditore, e quindi non ha la possibilità di vedere il bene che sta comprando o il servizio di cui vuole usufruire. Pertanto solo quando è entrato in contatto diretto con il bene acquisito può rendersi conto se il bene acquisito risponde alle sue esigenze.

 

 

Cosa devo fare se decido di “ripensarci”?

Il soggetto che abbia deciso di non volere più acquistare il prodotto online, deve inviare una comunicazione al merchant o venditore, senza che ci sia bisogno di motivare la sua scelta.

 

 

Come si svolge la proceura di recesso?

Il Codice del Consumo prevede 4 passaggi nella procedura di recesso.

  • Il venditore deve innanzitutto informare dettagliatamente e adeguatamente il consumatore prima che proceda all’acquisto.

Infatti deve comunicare al consumatore se l’acquisto che sta facendo prevede o meno il diritto di recesso, le condizioni, i termini e le procedure per esercitare tale diritto; deve informare il consumatore che dovrà sostenere il costo della restituzione dei beni e in caso di contratti a distanza; deve comunicare al consumatore che non è previsto un diritto di recesso oppure i casi e le circostanze in cui perderà il diritto di recesso;infine deve consegnare al consumatore un modello di lettera, c.d. modulo standard, per esercitare il recesso.

  • Il consumatore esercita il suo diritto di recesso.

Il consumatore ha 14 giorni di tempo per recedere dal suo acquisto, comunicando la sua decisione al venditore, che potrà avvenire o per raccomandata, utilizzando il modulo che il venditore gli dovrà aver inviato, oppure a mezzo mail certificata. Non c’è bisogno di specificare i motivi del recesso, perché per legge viene presunto che chi compra a distanza non ha la possibilità di vedere e/o toccare direttamente l’oggetto della vendita. Solo infatti quando gli verrà consegnato il bene potrà stabilirne la natura, le caratteristiche e il funzionamento e quindi potrà rendersi conto di aver commesso un errore.

  • Il venditore rimborsa il consumatore.

Il venditore rimborsa il prezzo della vendita del bene al consumatore, compresi i costi di consegna standard. Al fine di adempiere all’obbligo di rimborso è previsto un termine non superiore a 14 giorni, che decorrono dal momento in cui il venditore viene informato dal consumatore/acquirente che intende recedere. Tuttavia il venditore può trattenere il rimborso fino a che non abbia ricevuto i beni oppure finché il consumatore non dimostra di aver rispedito i beni. L’art.57 del Codice del Consumo non consente al venditore di trattenere arbitrariamente somme di denaro che siano legate all’uso del bene o alla mancata disponibilità dello stesso presso i magazzini. Il venditore infatti deve rimborsare integralmente tutte le somme sostenute dal consumatore.

  • Il consumatore restituisce il bene che ha acquisito.

Anche il consumatore deve sottostare a degli obblighi. Infatti deve rispedire il prodotto ricevuto entro 14 giorni. Il venditore può scegliere se farsi carico delle spese di spedizione, tuttavia sia se decide di rimborsare anche tali spese oppure opti per la scelta contraria, ne dovrà far menzione nelle condizioni generali di vendita che pubblica sul sito, firmate dal consumatore.

 

 

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Francesco Nepi

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