La questione
Le corti di merito si trovano spesso ad affrontare un’interessante questione: se ritenere l’assorbimento del reato di truffa in quello di indebito utilizzo di carte di credito oppure il concorso di reati con conseguente applicazione di una pena unica, che è la somma di quelle che dovrebbero infliggersi per i singoli reati.
Chiaro è che all’imputato converrebbe l’assorbimento.
Cosa dice la Cassazione
La Corte di Cassazione ancora una volta ha ribadito, quindi conformandosi a precedenti pronunce, che l’assorbimento si verifica a condizione che la condotta illecita si esaurisca nell’indebito utilizzo della carta di credito (Cass. Pen. Sez. II, 10/07/2017, n. 33526).
Nel caso di specie la condotta illecita commessa dall'imputato consisteva nella predisposizione di falsi contratti di abbonamenti a SKY.
La modalità era la seguente. Attraverso l'utilizzo di nominativi fasulli con la produzione di copia di un documento di identità contraffatto attraverso l'apposizione di una foto riproducente altra persona rispetto alle indicazioni dei dati anagrafici impressi sul documento, oltre all'uso indebito di una carta di credito di terzo soggetto ignaro per pagare il prezzo dell'abbonamento, otteneva presso di sè il televisore e gli altri beni offerti da SKY a titolo promozionale.
Il Giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Reggio Emilia, in esito a giudizio abbreviato, i reati di truffa in quelli di indebito utilizzo di carte di credito stante l'identità dell'oggetto criminoso, aveva condannato il ricorrente alla pena di anni tre di reclusione ed Euro 1.600 di multa oltre le sanzioni civili in favore di Sky Italia s.r.l., ritenendolo responsabile di svariati reati di truffa ed indebito utilizzo di carte di credito di terzi estranei.
La Corte di Appello di Bologna, parzialmente riformando la sentenza di primo grado, escludeva l’assorbimento e rideterminava la pena inflitta in anni due, mesi quattro di reclusione ed Euro 1.600,00 di multa, confermando nel resto la sentenza appellata dal Pubblico ministero e dall'imputato.
La Corte mette in rilievo che la tessera "Viacard" è stata illecitamente rimagnetizzata prima del suo indebito utilizzo: una condotta decisamente meno imponente e meno estesa sotto il profilo degli artifici e raggiri posti in essere, da quella commessa dal ricorrente.
Tale ragionamento ha determinato la Corte di Cassazione nel ritenere che nel caso in esame il reato di truffa non può essere assorbito in quello di indebito utilizzo di carte di credito (Cass. Pen. Sez. II, 10/07/2017, n. 33526).
Avv. Edoardo Di Mauro
Foro di Siracusa
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