Come gestire l’azione di recupero del credito promossa dal Centro Amministrativo Intendenza Interforze Resolute Support Train Advise Assist Command West Comando Contingente Nazionale nei confronti dei militari che sono stati in missione Eupol o simili. Indennità di missione Isaf ed Eupol.
- Recupero somme missione: un breve resoconto storico
- Recupero somme missione: le novità di oggi
- Recupero somme missione: assistenza legale
Recupero somme missione: un breve resoconto storico
Anni fa molti militari avevano partecipato alla missione internazionale denominata Eupol European Police mission in Afghanistan, percependo specifiche indennità durante il periodo di servizio.
Parliamo di indennità di contingentamento ed indennità Eupol.
Tuttavia, ultimata la prestazione all’estero, il Centro Amministrativo d’Intendenza Interforze di Herat (C.A.I.I.) inviava ai militari una nota recante la comunicazione di avvio del procedimento di recupero delle somme erroneamente corrisposte, atteso il cumulo delle indennità di missione ISAF e dell’indennità EUPOL.
La pretesa restitutoria era motivata dal fatto che, sulla base della normativa di settore (cfr. art. 3, comma 1, della l. n. 108/2009 e successivi provvedimenti di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali), la corresponsione dell’indennità di missione ISAF doveva necessariamente comportare la detrazione di eventuali indennità e contributi corrisposti allo stesso titolo, agli interessati, direttamente dagli organismi internazionali.
Fatto sta che veniva emesso, in quel periodo, un provvedimento di addebito con il quale avviare l’azione recuperatoria a carico dei dipendenti interessati.
Il provvedimento veniva fortemente criticato dai destinatari, sottoposto al vaglio della Corte dei Conti e dei giudici amministrativi di primo e secondo grado, onde reclamare l’ingiustizia del decreto in questione, soprattutto rilevandone l’iniquità trattandosi di distinte indennità aventi differente natura giuridica.
In occasione di quelle cause amministrative i ricorrenti avevano chiesto l’annullamento e la sospensione dell’esecuzione della nota di recupero coatto inviata dall’amministrazione militare di appartenenza: si trattava, in pratica, di una trattenuta in busta paga.
Le cause citate avevano avuto esiti contrastanti; a fronte di sentenze di primo grado spesso favorevoli per i militari, quelle di appello avevano sovvertito il risultato: sintesi del fatto che la giurisprudenza, in questa complessa materia, non era e non è ancora assolutamente stabilizzata.
Recupero somme missione: le novità di oggi
Il 2020 ha visto la riattivazione dell’azione amministrativa tendente al recupero del credito vantato.
Nel caso del Centro Amministrativo d’Intendenza Interforze di Herat (C.A.I.I.), ultimamente sono stati notificati ai militari interessati nuovi atti di intimazione, che fanno leva sugli originari provvedimenti di addebito passati per il vaglio della Corte dei Conti.
Lo schema della rinnovata richiesta di restituzione è semplice: si chiede bonariamente al militare di restituire l’intera somma indebitamente percepita mediante un bonifico bancario, entro gg 30 decorrenti dalla notificazione dell’intimazione.
L’intimazione presenta un vizio di forma e di sostanza, atteso che non chiarisce il lordo e il netto dell’importo sottoposto a recupero oltre, ovviamente, ad essere assolutamente ingiusta e contra legem nel merito, siccome continua a rendere sovrapponibili indennità che erano e sono del tutto distinte in fatto e in diritto.
Nel caso in cui la pratica dovesse passare alla sezione amministrativa interna che si occupa materialmente di applicare la trattenuta in busta paga, il militare potrà reagire contestando la pretesa in sede contenziosa, laddove in presenza di un provvedimento amministrativo definitivo ricorribile.
Recupero somme missione: assistenza legale
Lo studio legale dell’Avv. Francesco Pandolfi difende tutti i militari che si trovano sottoposti all’azione recuperatoria promossa, o ripresa, dall’amministrazione di appartenenza.
Per gli interessati, il tariffario forense applicabile alla materia è riferito al D.M. n. 55/14 ridotto mediamente del 20% sugli onorari indicati in tabella (G.U. Serie Generale Anno 155 n. 77 del 02.04.2014). Agli onorari si aggiungono le spese vive come per legge (i.v.a., spese accessorie, rimborsi eventuali).
Tutte le informazioni sulle tariffe sono facilmente reperibili sul sito istituzionale del Consiglio Nazionale Forense.
L’assistenza legale è riferita alle fasi stragiudiziali, eventualmente giudiziali (eventuali “ricorsi collettivi” sono ipotizzabili nel caso di identità del foro competente) o esecutive.
Esempi di tariffe (ridotte) applicabili alla fattispecie:
per una lettera di contestazione della pretesa restitutoria: euro 100 incluso i.v.a., rimborsi e c.p.a.
per un’istanza di accesso agli atti: euro 100 incluso i.v.a. rimborsi e c.p.a.
per un singolo ricorso al Tar: euro 1500 incluso i.v.a. rimborsi, c.p.a. (oltre eventuale contributo unificato euro 325) pagabili anche in 5 ratei mensili consecutivi di euro 300 ciascuno
per un ricorso collettivo al Tar: euro 500 per ciascun ricorrente incluso i.v.a., rimborsi, c.p.a. (oltre contributo unificato).
Per informazioni e preventivi scrivere a:
Avv. Francesco Pandolfi
mail: avvfrancesco.pandolfi66gmail.com