La valutazione attitudinale di un aspirante alle Forze Armate esamina i tratti della personalità e del carattere, per evitare che essi possano rivelarsi pregiudizievoli ai fini del proficuo inserimento lavorativo dell’interessato nell’ambiente militare, secondo le esigenze proprie dell’Amministrazione.
Valutazione attitudinale di un aspirante alle Forze Armate
Conoscenza del contesto lavorativo
Valutazione attitudinale di un aspirante alle Forze Armate
Tra i ricorsi amministrativi che occupano i tavoli dei giudici di primo e secondo grado spesso si ritrovano discussioni relative al tema della valutazione attitudinale dell’aspirante.
Il Tar Lazio è intervenuto sulla materia più di qualche volta.
Il Consiglio di Stato ha proseguito l’iter del contenzioso ed ha prodotto alcune sentenze che è bene ricordare, quando si vuole valutare la fattibilità di una causa come questa.
In particolare, degna di essere segnalata è la sentenza n. 3982 del 28.06.2018, Sezione 4, Presidente Antonino Anastasi; non tanto per l’esito finale della lite, quanto piuttosto per l’utilità delle riflessioni e ragionamenti proposti dal collegio e per la diretta utilizzabilità degli stessi per valutare la fattibilità di ricorsi analoghi che si dovessero riproporre.
Insomma, dice tra l’altro il giudice di appello: queste sono valutazioni di merito riservate alla competente autorità amministrativa, in quanto non si tratta di verificare se il ricorrente sia o meno affetto da patologie psicologiche, quanto piuttosto se i tratti della personalità e del carattere, per definizione privi di significato psicopatologico, possano rivelarsi pregiudizievoli ai fini del proficuo inserimento lavorativo del soggetto interessato nell'ambiente militare.
Conoscenza del contesto lavorativo
Si tratta di una valutazione demandata, per legge, ad un apposito organo Collegiale, composto da Ufficiali, periti selettori attitudinali, oltre che psicologi i quali, per l'approfondita conoscenza del contesto lavorativo in cui il concorrente deve essere inserito, sono in grado nella generalità dei casi di predire l'attitudine di questo ad esservi utilmente inserito.
Per tali motivi a questi va riconosciuta la competenza ad esprimere valutazioni in merito, la cui validità può non essere inficiata dalla diversa opinione espressa da medici specialisti.
In conclusione: prima di imbastire il ricorso contro il provvedimento con cui l’amministrazione militare giudica l’interessato non idoneo agli accertamenti attitudinali e lo esclude dal concorso pubblico per l’ammissione ad un determinato corso, è consigliabile tenere bene a mente quanto sopra illustrato in sintesi, sapendo che la causa sarà fattibile quando ci si accorge che è possibile sostituire la valutazione attitudinale data dagli specialisti interni all’amministrazione con la valutazione di altri specialisti, ma attenzione: solo quando la prima si rivela caratterizzata da manifesta illogicità o da travisamento del fatto che, come è risaputo, rappresentano elementi sintomatici dell'eccesso di potere dell’amministrazione.
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