La domanda
Buongiorno avv. Volevo sapere che tipo di conseguenza si verifica quando, in corso di separazione coniugale, la coniuge sporge una querela nei confronti del marito titolare di licenza di porto di fucile per uso tiro a volo? Grazie.
L’Avvocato risponde
Per rispondere a questa ricorrente domanda, si può richiamare una sentenza del 2014 del Tar Torino (la n. 1100/14), il cui contenuto è rimasto confermato anche in pronunce successive.
In sostanza, dice quel tribunale, che sarebbe illegittimo un eventuale diniego di rinnovo della licenza di porto di fucile per uso tiro a volo, che avesse fondamento sull'avvenuto venir meno del requisito di affidabilità in capo al titolare a seguito della denuncia-querela sporta, nei suoi confronti, dalla coniuge, qualora tale atto fosse il risultato di un contesto di separazione coniugale nel quale, è risaputo, è abbastanza usuale che ciascun coniuge strumentalizzi qualsivoglia episodio a danno dell'altro.
Per altro, prosegue quel Tar, il diniego sarebbe ancora più illegittimo nell'ipotesi in cui la querela venisse rimessa e gli addebiti nella stessa contenuti, di per sé ed in astratto oggettivamente gravi, non trovassero alcun riscontro concreto nell'istruttoria condotta dall'Amministrazione, se non le mere affermazioni dell'interessata, magari animata da sentimenti di ripicca nei confronti dell'interessato.
In definitiva: non basta la parola della denunciante per sostenere l’ipotesi accusatoria e per produrre effetti pregiudizievoli sul piano amministrativo relativo alla licenza di porto di fucile.
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