Cura dell’infezione da Sars-Cov-2 e di altre gravi malattie sociali, quali le cardiopatie, l’ictus, il cancro, il diabete e le malattie respiratorie croniche.
Tutti hanno diritto alla tutela della salute.
Tutti: nessuno escluso.
Ciò significa che, nel 2021, chi contrae il virus SARS-CoV-2 deve essere efficacemente curato con i rimedi che offre l’attuale -spesso controverso- livello di conoscenza medico scientifica, ma anche chi soffre per altre serie patologie (pensiamo solo alle patologie cardiache e oncologiche) deve essere curato con la stessa attenzione ed efficacia riservata oggi all’infezione da Covid.
In altre parole: non bisogna dimenticarsi di nessuno, in quanto la vocazione della Sanità italiana è universalistica e il dovere si solidarietà, che è alla base del Servizio Sanitario Nazionale, impone di prestare a chiunque ogni più efficace presidio medico.
Lo dice la Costituzione italiana: Art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Come ha ultimamente ricordato la Terza Sezione del Consiglio di Stato (Ordinanza n. 7097/2020 pubblicata in data 11.12.2020) la lotta contro il virus, oltre che con lo strumento della prevenzione deve essere condotta anzitutto sul piano della medicina territoriale e, quindi, con la somministrazione di una appropriata e sicura, precoce ed efficace terapia domiciliare laddove possibile e, solo in via di extrema ratio nell’ambito ospedaliero, che non è in grado di reggere da solo -per evidenti limiti organizzativi-l’intera pressione della domanda sanitaria, domanda che esige di fronteggiare l’emergenza da SARS-CoV-2 ma anche di soddisfare la non rinviabile necessità di curare malattie altrettanto gravi, come ad esempio le patologie cardiache od oncologiche.
I Giudici amministrativi hanno voluto dire che ogni utile rimedio, pure se ancora controverso o non sufficientemente sperimentato, va utilizzato dal medico se può contribuire ad arginare (anche in minima parte) il dilagare del Covid, dal momento che lo Stato non deve solo occuparsi dell’epidemia, ma è contemporaneamente chiamato a gestire e risolvere numerosi ed altrettanto seri e gravi problemi sanitari, quali quelli legati ad altre malattie di vasto impatto sociale quali le cardiopatie, l’ictus, il cancro, il diabete, le malattie respiratorie croniche.
Da questo punto di vista occorre che lo Stato e il Sistema Sanità ristabiliscano un equilibrio tra tutti i fattori critici sopra citati, cosicché per riflesso pure la stampa -e i media in generale- possano restituire alla Collettività un’informazione più sana ed equilibrata sull’andamento delle cure apprestate rispetto alle diverse e fortemente impattanti patologie: un’informazione finalmente oggettiva, basata sui fatti e non sull’allarmismo a tutti i costi.
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