Caccia e RaiNews24: informazioni pubbliche dannose?
Può accadere che, mentre esiste una Legge dello Stato italiano che disciplini accuratamente l’attività della caccia, un’altra struttura dello stesso Stato (la RAI Radio Televisione Italiana, RaiNews24 in particolare il servizio del 19.09.2018) divulghi informazioni parziali e distorte in occasione di un servizio giornalistico nazionale.
Caccia e RaiNews24: i contenuti dell’informazione
E’ noto che l’attività giornalistica, anche e soprattutto televisiva, punti al richiamo del pubblico attraverso servizi ed articoli coinvolgenti e/o allarmanti.
Ora, se questo è comprensibile da un lato, dall’altro può diventare addirittura pericoloso quando superi la soglia della critica fisiologica per sfociare nell’aperta condanna di un’attività (come lo è la caccia) che, al contrario, è regolamentata da norme di derivazione europea e puntualmente recepite dallo Stato e, a cascata, dalle Regioni.
La qual cosa è poco comprensibile e, sotto certi profili, forse illecita, dal momento che nel caso del servizio del 19.09.2018 l’aspro commento finale chiude negativamente tre precedenti ed invece ottimi interventi sulle “protesi inutili”, sull’ “eccellenza della protezione civile italiana” e sulla “donazione del midollo osseo”.
Come mai accade questo?
Caccia e RaiNews24: Lo Stato contro lo Stato
Probabilmente l’unico modo di riassumere questo modus operandi e, in ultima analisi, la specifica vicenda è questo: lo Stato contro se stesso.
In effetti, se guardiamo bene: la caccia è soggetta a Legge dello Stato varata a seguito di specifiche direttive europee.
La Rai è un’azienda privata ma a pressoché totale controllo pubblico.
Se questo è vero, la gestione e veicolazione dei contenuti a livello giornalistico dovrebbe quantomeno essere equidistante, al limite prevedere l’intervista all’associazione ambientalista /animalista contraria all’attività venatoria ma, allo stesso tempo e nella stessa sede, prevedere il diritto di replica per chi rappresenta un’attività che, seppur perfettamente lecita, si vuole ad ogni costo criticare e, se possibile, eliminare.
Caccia e RaiNews24: il diritto di replica
In questa situazione, ma si registrano molti altri episodi di questo tipo, manca il diritto di replica della parte criticata.
Un servizio giornalistico che non rispetti questo elementare criterio di equilibrio della cronaca o dei regolamenti del servizio pubblico, finisce per svilire la struttura (pubblica e, quindi, dell’intera Collettività) che produce il contenuto stesso.
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