Le regole figli – genitore alienante
Oggi scorrendo alcuni articoli ne ho condiviso uno che tratta questo argomento: “le regole che bisogna adottare con i figli che convivono con un genitore alienante”.
O meglio sarebbe dire: quello che deve evitare il genitore alienato quando si trova con il proprio figlio.
Prendo spunto da questo articolo poiché leggendo i post dei genitori che si ritengono alienati mi viene spontaneo formulare questa domanda: “siete certi che con i vostri atteggiamenti e il vostro pretendere incondizionatamente l’amore dei vostri figli non vi comportiate come la controparte”?
Bambini come strumenti
Mi sembra di dedurre che dovunque viva questo bambino alla fine è un semplice strumento per soddisfare il proprio EGO e, nello stesso tempo, uno strumento per ferire la controparte.
Probabilmente sarebbe opportuno rivedere qualcosa di psicologia evolutiva.
I primi tre anni di vita
Nei primi tre anni il bambino vive attraverso le figure genitoriali, ciò significa che per lui mamma e papà sono i suoi referenti: la prima figura che riconosce olfattivamente è la madre (non dimentichiamo che con essa per nove mesi ha imparato a conoscere molte cose).
Quando viene al mondo, oltre le figure sanitarie ad accoglierlo ci sono mamma e papà: riconosce il loro odore, la loro voce, il modo in cui viene tenuto in braccio.
Ma se queste regole vanno bene fino a quando la relazione genitoriale esiste, per quale strana magia quando papà e mamma si separano decadono improvvisamente?
Un nuovo difficile compito per il bambino
Infatti da questo momento il bambino si trova ad assolvere un compito difficilissimo: non offendere nessuno dei due.
Ma chi si occupa della crescita psicologica di questo bambino? Oggi più che mai probabilmente possiamo rispondere: NESSUNO.
Genitori, servizi, istituzioni e professionisti spesso considerano i minori come un oggetto, il primo oggetto di riscatto per il loro orgoglio ferito.
Oggi con molta facilità i bambini, vengono deportati dalle istituzioni in case famiglia, con l’assurda etichetta “genitori non idonei”.
La soluzione è l’amore
Ma se è vero che i genitori non fanno molto per evitare tutto ciò, basterebbe deporre l’ascia di guerra e intraprendere una strada dove l’obiettivo principale è dare serenità e amore al proprio figlio.
La delusione di un progetto di vita non riuscito non può essere assolto dal figlio che non è responsabile di quanto è accaduto: da non dimenticare che i bambini, quando i genitori si separano, si considerano responsabili di questo disastro e cercano in tutti i modi di riparare augurandosi che mamma e papà
tornino a vivere insieme e che l’incubo finisca presto.
Un consiglio
Amore per i figli vuol dire saggezza e dolcezza, ma anche meno emotività: solo così possono vivere serenamente e diventare adulti senza fobie.
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