Revoca automatica della patente di guida in caso di condanna per reati stradali aggravati e sospensione della patente in caso di condanna per omicidio stradale o lesioni.
La Legge italiana prevede casi in cui la patente di guida viene revocata in automatico, distinguendoli da altri casi in cui la patente viene solo sospesa.
I casi di revoca automatica sono quelli che si verificano quando la persona viene condannata in sede penale per reati stradali aggravati dallo stato di ebbrezza o di alterazione psicofisica per l’assunzione di droghe.
I casi di sospensione della patente sono invece quelli che si verificano quando c’è condanna in sede penale per reati di omicidio o lesione stradale.
Vista la differenza tra i casi indicati, cosa si può fare allora se il Giudice per le Indagini Preliminari, in caso di patteggiamento ad esempio per il reato di omicidio stradale applica la sanzione accessoria della revoca della patente di guida, invece di applicare la sospensione?
Il rimedio per questo problema è il ricorso in Cassazione [1].
In pratica, bisogna rivolgersi alla Corte e spiegare che la sanzione accessoria della revoca della patente è illegittima, soprattutto se si tiene presente la sentenza della Corte Costituzionale n. 88 del 2019, pronuncia che ha fatto le dovute differenze tra i due casi sopra richiamati.
Insomma: i giudici hanno stabilito che i casi di revoca automatica sono quelli che si verificano quando la persona viene condannata in sede penale per reati stradali aggravati dallo stato di ebbrezza, o di alterazione psicofisica per l’assunzione di droghe; mentre i casi di sospensione della patente sono invece quelli che si verificano quando c’è condanna in sede penale per i diversi reati di omicidio o lesione stradale.
[1] Corte di Cassazione Quarta Sezione Penale, sentenza n. 40024/01 del 29.09.2021.
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Revoca patente per reato stradale: il ricorso
Scritto da Francesco Pandolfi e Alessandro MarianiFrancesco Pandolfi e Alessandro Mariani
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Francesco Pandolfi AVVOCATO
Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.
Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.
E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".
La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".
Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.
I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.
Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.
Alessandro Mariani Avvocato
data di nascita: 08/04/1972
Principali mansioni e responsabilità:
Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
Iscrizione nell’Albo degli Avvocati stabiliti di Latina dal 26/4/2012.
www.miaconsulenza.it
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