Domenica, 25 Luglio 2021 13:30

Incidenti con armi leggere

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Tiro al bersaglio con carabina ad aria compressa. Ferimento accidentale di un minore. Divieto di detenzione armi per il genitore.

 

 

 

Il Ministero dell’Interno può ritenerti non più affidabile per l’uso di armi se ti capita di renderti responsabile, o corresponsabile, di un incidente con un’arma utilizzata occasionalmente da un minore dentro casa tua, per esempio in una cantina.

 

Ultimamente, il Consiglio di Stato si è occupato proprio di una vicenda simile [1].

 

In pratica: all’interno della cantina di pertinenza di un’abitazione, in presenza del genitore, la figlia tirava al bersaglio con una carabina ad aria compressa.

 

Si era però verificato un lieve ferimento di questa giovane.

 

Il sinistro era stato qualificato in sede penale come evento accidentale e veniva dato atto nella richiesta di archiviazione, presentata dal P.M presso il Tribunale, dell’adozione da parte del padre di tutte le cautele richieste per l’utilizzo dell’arma da parte della minore, escludendosi suoi profili di colpa.

 

Dunque, in penale nessun problema.

 

Questa valutazione penale non era bastata, però, per il Prefetto, il quale aveva giudicato ugualmente la persona interessata non più affidabile per la detenzione delle armi.

 

Aveva cioè ritenuto decisiva la circostanza che l’evento si fosse verificato nella cantina dell’abitazione familiare, luogo a destinazione non specifica, e che l’uso non fosse conforme alla normativa vigente dell’arma detenuta, pur se ad aria compressa, arma che in ogni caso aveva provocato danni ad una terza persona minorenne verso la quale l’interessato aveva un obbligo di controllo.

 

Per il Consiglio di Stato, invece, l’uso dell’arma leggera era avvenuto nel rispetto delle norme che governano questo tipo di armi.

 

In effetti, ha detto il Supremo Consesso, l’arma era ed è di libera vendita e l’art. 9 comma 3 del D.M. 9.8.2001 n. 362 ne consente l’uso in poligoni di tiro e anche in luoghi privati non aperti al pubblico; dunque l’arma può essere maneggiata da minore di 16 anni sotto controllo di un adulto, come in effetti era avvenuto nel caso trattato.

 

Nessuna violazione della normativa regolamentare era attribuibile, dunque, al genitore, per altro agente di p.s. con una lunga storia di estrema regolarità, diligenza e cura nel possesso ed uso di armi.

 

Per questi motivi i magistrati dell’appello hanno annullato il divieto di detenzione armi, cosa che non aveva fatto inizialmente il giudice di primo grado.

 

 

 

[1] Consiglio di Stato Sezione Terza, sentenza n. 5087 del 02.07.2021.

 

 

 

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Francesco Pandolfi e Alessandro Mariani

Francesco Pandolfi

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Francesco Pandolfi AVVOCATO

Lo studio Pandolfi Mariani è stato fondato dall’avvocato Francesco Pandolfi.

Egli inizia la sua attività nel 1995; il 24.06.2010 acquisisce il patrocinio in Corte di Cassazione e Magistrature Superiori. Si è occupato prevalentemente di diritto amministrativo, diritto militare, diritto delle armi, responsabilità medica, diritto delle assicurazioni.

E' autore di numerose pubblicazioni su importanti quotidiani giuridici on line, tra cui Studio Cataldi e Mia Consulenza; nel 2018 ha pubblicato il libro "Diritto delle armi, 20 sentenze utili".

La sua Missione era e continua ad essere con lo studio da lui fondato: "aiutare a risolvere problemi giuridici".

Riteneva che il più grande capitale fosse la risorsa umana e che il più grande investimento, la conoscenza. Ha avuto l'opportunità di servire persone in tutta Italia.

I tratti caratteristici della sua azione erano: tattica, esperienza, perseveranza. coraggio, orientamento verso l'obiettivo.

Tutto questo resta, lo studio da lui fondato continua l’attività con gli avvocati e i collaboratori con i quali ha sempre lavorato nel corso degli anni e ai quali ha trasmesso tutte le sue competenze.

 

 

Alessandro Mariani Avvocato

data di nascita: 08/04/1972

 

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Avvocato
Consulenza legale e redazione atti giudiziari per il recupero del credito (Decreto Ingiuntivo e Costituzione nelle opposizioni);
Attività giudiziale e stragiudiziale con apertura di partita iva ed iscrizione alla casa forense;
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